Elisabetta Naddeo, una ragazza di 22 anni, venne uccisa la sera del 27 ottobre 2002 nel cortile di edificio, al centro di Tempio. Era una studentessa universitaria e pagò con la vita la gentilezza dei modi, l’empatia nei confronti di un giovane disadattato. Lei lo salutava quando lo vedeva, l’la ha uccisa senza una ragione.

Oggi il Consiglio comunale di Tempio ha deciso all’unanimità di realizzare, nella casa del sacrificio di Elisabetta, una struttura per l’accoglienza delle donne e dei bambini vittime di violenza. Il sindaco Gianni Addis ha comunicato all’assemblea civica la volontà dei familiari della ragazza.

L'edificio era stato pignorato dai genitori della vittima, al responsabile del delitto a titolo di risarcimento. Pignorato e donato al Comune di Tempio. Le assessore Anna Paola Aisoni e Monica Liguori hanno illustrato il progetto della struttura con finalità sociali, oltre al settore destinato alle donne e ai bambini vittime di maltrattamenti sarà realizzato un centro per accogliere persone con disabilità che vogliano rendersi autonome. Tutto nel nome di Elisabetta Naddeo.   

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