La prima richiesta era stata quella dei genitori, ma ora anche la zia del ragazzino segregato in una villetta di Arzachena chiede il patteggiamento. L'istanza è stata presentata dal difensore dell'indagata, il penalista Angelo Merlini.

La donna, 42 anni, olbiese, è stata arrestata qualche mese dopo la madre e il padre della giovanissima vittima e, anche lei, ha ammesso le sue responsabilità. I pubblici ministeri Laura Bassani e Luciano Tarditi l'accusano di essere l'ispiratrice di alcune delle crudeli punizioni inflitte al ragazzino di 11 anni liberato, nel luglio dell'anno scorso, dai Carabinieri di Olbia.

Nel dettaglio le contestazioni riguardano, oltre la segregazione del piccolo in una stanza buia, le percosse con un tubo di plastica, le docce gelate (anche dieci al giorno), la completa privazione dei giocattoli, la privazione del cibo (al ragazzino, in alcuni casi, sarebbero stati dati solo pane, acqua e pasta senza condimento) e infine le vessazioni psicologiche continue e le umiliazioni.

La Procura ha chiesto il rito immediato per i genitori e la zia del ragazzino, le difese (oltre ad Angelo Merlini, Alberto Sechi e Marzio Altana) hanno optato per la richiesta di patteggiamento, a quanto pare a quattro anni di reclusione. Ora spetta al pm la decisione se accettare o meno l'istanza dei legali.
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