Dopo la prima giornata andata a vuoto, sono riprese questa mattina le ricerche in mare del corpo di Rosa Bechere, la 60enne scomparsa dal 26 novembre scorso a Olbia.

I sommozzatori del 4/o Nucleo Subacquei Guardia Costiera della Direzione marittima di Cagliari si sono immersi anche oggi nelle acque davanti al lungomare di Olbia nella zona poco distante da via Aretino, dove si trova l'abitazione di Maria Giovanna Meloni e Giorgio Beccu, la coppia indagata dalla Procura di Tempio Pausania per la scomparsa, il possibile omicidio e l'occultamento del cadavere della donna.

I due, interrogati ieri dal pm, Daniele Rosa, hanno rilasciato dichiarazioni spontanee e consegnato un corposo dossier che racconta anche la storia delle angherie subite da Rosa Bechere nel condominio di via Petta, dopo l’arresto del compagno Davide Iannelli, accusato dell’omicidio del rivale Tony Cozzolino, cosparso di benzina e dato alle fiamme proprio davanti all'ingresso del condominio di via Petta.

Meloni e Beccu sostengono di aver aiutato la donna una volta rimasta sola, dopo il trasferimento del compagno nel carcere di Bancali: «Non abbiamo ucciso Rosa Bechere, noi eravamo i suoi amici e l’abbiamo sempre aiutata».

Secondo gli inquirenti, i due potrebbero invece avere approfittato dello stato di invalidità di Rosa Bechere, somministrandole dose massicce di farmaci e impossessandosi dei pochi risparmi e delle carte postali su cui le veniva accreditato il reddito di cittadinanza.

(Unioneonline/D)

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