Alcuni attivisti, tra cui membri del collettivo A Foras, il Movimento Sardo contro l’occupazione militare, hanno ricevuto questa mattina dalla polizia notifiche di fogli di via obbligatori da Olbia.

I provvedimenti, che limitano la possibilità di tornare nel territorio per un periodo stabilito, sono stati emessi in seguito alla manifestazione svoltasi lo scorso 31 agosto all’aeroporto Costa Smeralda.

Durante quella giornata, decine di persone avevano preso parte a un sit-in di protesta contro l’arrivo di turisti israeliani, in segno di solidarietà con il popolo palestinese.

La manifestazione si era svolta in modo pacifico e, secondo quanto riferito dagli organizzatori, non erano stati contestati reati né segnalati comportamenti illeciti da parte dei partecipanti.

Secondo quanto affermato dagli attivisti in una nota diffusa sui social, i fogli di via sarebbero motivati da «accuse infondate di pericolosità sociale» e rappresenterebbero un atto di natura repressiva.

Il collettivo denuncia quello che considera un tentativo di colpire specifiche attiviste e di «depotenziare il dissenso» rispetto a tematiche sensibili come la militarizzazione della Sardegna e il supporto alla causa palestinese.

In segno di protesta contro i provvedimenti, gli attivisti hanno organizzato un presidio nella mattinata di oggi a Olbia e hanno invitato tutta la cittadinanza e le realtà solidali a prendere parte alle prossime mobilitazioni.

«Si tratta di un fatto estremamente grave e privo di presupposti che di fatto nasce per impedire agli attivisti di manifestare pacificamente», è il commento di Giulia Lai, avvocata di A Foras. 

(Unioneonline/Fr.Me.)

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