Olbia, i migranti raccontano le loro storie ai bambini della scuola per l’infanzia
Al Terzo Circolo incontro all’insegna dell’inclusione in collaborazione con il LabintPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Da una parte i migranti con le loro storie di fuga da paesi in guerra o alla ricerca di una nuova libertà, di estrema indigenza e persecuzioni politiche; dall’altra i bimbi con le loro tante domande sul viaggio e l’arrivo in una terra straniera, l’accoglienza in città e le prospettive per il futuro.
Al Terzo Circolo di Olbia, guidato dalla dirigente Caterina La Rosa, un progetto all’insegna di inclusione e solidarietà ha permesso ai bambini della scuola dell’infanzia di Santa Maria (sezioni A,C,D,E,L) e Isticadeddu (sezioni F,G,H) di affrontare una riflessione sulle motivazioni che spingono i migranti ad abbandonare la propria terra per cercare altrove una vita dignitosa.
Un percorso verso responsabilità, consapevolezza e coesione civica: ad introdurre gli incontri il racconto “Il bambino che disegnava sulla sabbia”, ispirato alla storia di Antonio Atza (Bauladu 1925-Bosa 2009) uno degli artisti più rappresentativi della pittura contemporanea sarda; con la madre e per necessità, lascerà il paese natio per trasferirsi a Bosa, «dove, anche grazie al suo talento, dopo un iniziale diffidenza, verrà accolto da tutta la comunità come una grande risorsa».
Una storia di migrazione interna che ha lasciato spazio alle toccanti testimonianze dei giovani della scuola di alfabetizzazione della storica associazione olbiese Labint, Laboratorio Interculturale per l’Integrazione: Nykyta, studente universitario fuggito dall’Ucraina, o Rassoul, senegalese di religione musulmana, rifugiatosi in città per sfuggire alla famiglia e alla comunità che si oppongono al matrimonio con la sua fidanzata di religione cattolica e con la quale il giovane vuole creare una posizione economica stabile e un futuro insieme.
Emozionati e attenti i piccoli uditori hanno posto molte domande ai giovani e partecipato con grande attenzione agli incontri moderati da Tonino Cau, dirigente e fondatore del Labint, dal vicepresidente Giuseppe Saglimbene, dalla dottoressa Francesca Ena, responsabile del settore medico e dalle insegnanti Antonietta Zoroddu e Giovanna Corda, rispettivamente ex docente e docente del Terzo Circolo, entrambe volontarie del Laboratorio per l’Integrazione, con la supervisione dell’insegnante Lucia Flore, coordinatrice Scuola dell’Infanzia.
«Il progetto, visto il consenso ottenuto – affermano le referenti – auspichiamo prosegua in un percorso che preveda più incontri con l’obiettivo di sensibilizzare sempre di più in questo senso sia i bambini che le loro famiglie».