Al di là di qualche eccessivo tono trionfalistico della maggioranza consiliare, che potrebbe prestare il fianco all’equivoco che potrebbe essere imminente, a La Maddalena via alla realizzazione (finalmente) della Stazione Marittima. È stata approvata questa mattina dal Consiglio comunale (e precisamente dalla sola maggioranza presente in aula): una deliberazione che si riferisce all’attuale immobile, situato nella banchina commerciale, che ospita le biglietterie dei traghetti.

«La stazione marittima è una infrastruttura portuale riferita a un servizio pubblico essenziale, al momento non delocalizzabile, privo di alternative progettuali tecnicamente ed economicamente sostenibili». Tutto qui, anche se non è certamente poco: rappresenta un primo tassello per questa realizzazione, della quale si sente da sempre il bisogno. La deliberazione è stata contestata dalle minoranze, in particolare dalla consigliera Annalisa Gulino che, al momento della votazione, insieme ai colleghi Alberto Mureddu, Manconi e Stefano Cossu ha abbandonato l’aula.

La contestazione è intanto per la frase contenuta nella deliberazione, secondo la quale la stazione marittima non è “delocalizzabile”. Affermazione che, secondo la consigliera, striderebbe con l’idea-progetto del waterfront, che spostando l’attracco dei traghetti dall’attuale banchina a quella di Punta Chiara presuppone proprio in quella zona la localizzazione della stazione marittima. A ciò l’Amministrazione comunale ha risposto precisando che la «non delocabilità si riferisce al momento attuale» ovvero al sistema portuale esistente, lasciando aperta la possibilità di realizzarne una nuova con la costruzione del nuovo waterfront.

L’altra contestazione, mossa da Gulino, riguarda il fatto che tale deliberazione sia assunta in vista non solo di un intervento di manutenzione straordinaria di quell’edificio, ma anche del suo ampliamento. Che non sarebbe previsto e consentito dall’attuale Piano Particolareggiato del Centro Storico, peraltro oggetto di adeguamenti da parte dell’attuale maggioranza. Non riferibili però all’attuale biglietteria.

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