Vincenzo Sanna è un giovanissimo imprenditore di Calangianus. Ha da poco compiuto i 24 anni, ma dalle sue parole trapelano una determinazione, una conoscenza della materia e un entusiasmo tali da fare invidia a un businessman di vecchia data.

Dal 2014 lavora nell’azienda di famiglia, una delle numerose e piccole realtà dell’artigianato locale di cui è intessuto il territorio della Sardegna, specializzata nella lavorazione del sughero. Una sfida imprenditoriale che ha voluto raccogliere in omaggio alla passione di una vita del nonno materno, e con l’obiettivo di andarsi a costruire una professione in un mondo che oggigiorno, purtroppo, non offre molto ai giovani della sua età.

"Dopo il diploma come perito tecnico aeronautico – racconta a L’Unione Sarda – mi sono guardato in giro, e ho capito che se nella vita volevo costruirmi un futuro non avrei dovuto stare ad aspettare un lavoro offerto da altri, ma avrei dovuto crearmelo". Da qui l’idea di riaprire la vecchia attività di famiglia che aveva chiuso molti anni prima, nel 2004, a causa della crisi del settore e forse anche per una lenta rassegnazione, del papà e dello zio allora a capo dell'azienda, a tenere in piedi una produzione, quella dei tappi in sughero per bottiglia, che sembrava ormai molto lontana dalle esigenze del mercato.

Alcuni preziosi oggetti in sughero
Alcuni preziosi oggetti in sughero
Alcuni preziosi oggetti in sughero

"La mia idea è stata quella di dire: siamo abilissimi artigiani nella lavorazione del sughero, sappiamo come trattarlo, come ottenerne il meglio. Perché, allora, non diversificare la produzione puntando sulla qualità, andando così incontro alle esigenze di un pubblico sempre più sofisticato e amante del bello, non solo in Sardegna ma anche fuori dall’Isola?".

Da lì Vincenzo è partito, con il suo grande entusiasmo come unico "motore". "Anzi – si affretta a precisare – di motore ne avevo anche un altro: quello della mia vecchia Punto, con cui ho girato per mesi in lungo e in largo i territori attorno ad Olbia, Santa Teresa e Palau, per farci conoscere e raccontare cosa ancora i grandi artigiani sardi sono in grado di fare. Portavo in giro i nostri tradizionali specchi, opera dello zio, i vassoi intagliati da papà, quelli a forma di “foglia” per cui la nostra produzione era più conosciuta".

Sono, questi, mesi difficili per Vincenzo, che si trova sul punto di gettare la spugna. Poi, un giorno, una vigilessa vede i suoi prodotti nel bagagliaio dell’auto. "Era letteralmente estasiata da questa bellezza – ci racconta Vincenzo - e ci ha chiesto perché non provassimo anche ad esporre su banchi e bancarelle. Ci ha spiegato la trafila da seguire per ottenere l’autorizzazione, e così abbiamo fatto: già dalla prima esposizione, è stata un’escalation di gradimento e successo".

Un vassoio a celebrazione dell'Isola e delle tipicità sarde
Un vassoio a celebrazione dell'Isola e delle tipicità sarde
Un vassoio a celebrazione dell'Isola e delle tipicità sarde

Oggi Vincenzo esporta i suoi prodotti non solo in tutta la Sardegna, ma anche in Germania, in Francia e a Londra. Alcuni grandi marchi locali utilizzano gli splendidi vassoi della sua azienda, la "Artigiano del sughero", persino a New York.

"Il segreto – ci spiega – sta tutto nella fantasia, così come nella volontà e tenacia nell’inseguire i propri sogni. A noi nessuno ha dato una mano o un finanziamento, abbiamo fatto tutto da soli, con il nostro entusiasmo. Ricordo quando sono arrivate le prime importanti commesse: alla produzione c’erano solo babbo e zio, e per far fronte alle richieste lavoravamo, tutti insieme nessuno escluso, notte e giorno, a volte anche per 72 ore consecutive".

Il sughero pronto ad essere lavorato
Il sughero pronto ad essere lavorato
Il sughero pronto ad essere lavorato

Quella di Vincenzo è una lezione di vita, di amore e di passione per le tradizioni. Ed è un messaggio importante per i suoi coetanei: "Ragazzi – conclude - fate come me, inventate e inventatevi, perché solo portando avanti i vostri sogni diventerete grandi".

Virginia Lodi
© Riproduzione riservata