L’eredita di Tommy Rossi da oggi è ben visibile nella piccola sala d’aspetto del reparto di Oncologia del Giovanni Paolo II. Sono gli arredi nuovi, un bel tivù maxischermo e i colori delle locandine incorniciate e appese ai muri che ricordano i cinque appuntamenti delle serate di beneficenza “Non mollare mai”, grazie alle quali tutto ciò è stato possibile. Tommy, appassionato di musica, organizzatore di eventi e speaker conosciuto in tutta la Sardegna, si è battuto come un leone contro la malattia e la sua lotta l’ha trasformata in un gesto concreto con il pensiero rivolto al benessere di chi, come lui, affrontava questo percorso di cure. Stamattina l’inaugurazione della saletta, del tutto riammodernata: era gremita. Insieme ai familiari, medici, infermieri, amici, artisti arrivati a rendergli omaggio, alcuni pazienti in terapia, uniti in un commovente dono di Natale.

Dopo la preghiera di benedizione di Don Paolo Era le parole del responsabile dell’UO di Oncologia, Natale Tedde: «Tommy per un po’ di anni e stato un nostro compagno di percorso»,  ha detto, «e qui ha maturato l’idea di rendere più accogliente la sala d’attesa organizzando una raccolta fondi». Una serie di incontri, realizzati in collaborazione con l’Archivio Mario Cervo, in cui la musica faceva si alternava al dibattito sulla prevenzione  e alla ricordo  degli amici che avevano perso la battaglia contro il terribile male. «Tutto il merito va a  Tommy», ha detto l’ex direttore dell’UO di Oncologia, Salvatore Ortu, «il bello di questi eventi era la stare insieme tra medici e pazienti, quella condivisone che c’è ma nell’ambiente ospedaliero è difficile da attuare e percepire. Ricordo Tommy con grande affetto e sono contento di vedere questa sala finalmente accogliente grazie a lui». 

A ricordare la figura dello speaker Velia Cervo, dell’Archivio Mario Cervo di cui fu collaboratore e coordinatore del Premio discografico: «La sua mancanza si sente»,  ha esordito, «le serate di “Non mollare mai” le abbiamo condivise con gioia perché testimoni dei suoi racconti di rientro dalla terapia, della sua voglia di contribuire di rendere confortevole questo luogo dove passava tanto tempo. Nessuno si è mai rifiutato di partecipare alle serate, segno di quanto fosse coinvolgente e della stima che tutti gli artisti avevano di lui». La targa che lo ricorda  ha incisa una frase simbolo, quella che molti hanno sottolineato essere stata anche la sua lezione: «Quando si cura una malattia si può vincere o perdere, quando si cura una persona si vince sempre». La stessa targa che è stata consegnata alla figlia di Tommy, Aurora Rossi.

Alla presentazione anche il direttore sanitario dell'Asl Gallura, Raffaele De Fazio, e la coordinatrice infermieristica dell’UO di Oncologia Antonella Delogu, amica e assistente di Tommy, figura fondamentale nell’organizzazione dell’evento e che a lui ha dedicato una riflessione sul valore dei rapporti umani, tratta da una lettura de “Il Piccolo Principe”. La mattina si è conclusa con gli omaggi musicali di Mauro Mibelli e Nicole Ruzittu, del Coro Sos Astores e la proiezione di un video dedicato alla figura di Tommy e all’avventura “Non mollare mai”.

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