Eredità del banchiere Miani, la moglie sarda: «Io calunniata, denuncio»
I legali di Simonetta Iozzia escludono che lei abbia maltrattato e sfruttato l’anziano maritoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nessuna manipolazione o circonvenzione di Adalberto Miani, nessuna sospensione delle cure oncologiche e nessuna dilapidazione del suo patrimonio: in una dura nota i legali di Simonetta Iozzia escludono che la donna abbia maltrattato e sfruttato l’anziano marito.
Gli avvocati Massimiliano Ravenna e Sara Pala annunciano azioni legali a tutela di Simonetta Iozzia, secondo moglie del finanziere monegasco, e scrivono: «È assolutamente falso che la Iozzia abbia circonvenuto il dott. Miani o strumentalizzato sue (peraltro, inesistenti) deteriori condizioni psichiche, nessuna manipolazione, pertanto, è mai stata messa in atto nei confronti di un uomo che era perfettamente capace di intendere e di volere e che era del tutto consapevole di quello che faceva».
È altrettanto falso, proseguono, che «quest’ultimo sia stato volontariamente isolato, è soprattutto falso (ed è di inaudita gravità solo affermarlo) che le cure oncologiche dell’uomo siano state sospese. Non è vero che i figli non sapessero della morte del loro padre, men che meno corrisponde a realtà che la donna abbia dilapidato il patrimonio del marito e si sia fatta nominare erede universale (a tacere della contraddizione intrinseca di tale asserzione. Altrettanto falso è che l’uomo sia stato vittima di maltrattamenti quando, al contrario, la moglie è stata l’unica a prendersene amorevolmente cura».
E aggiungono: «Premesso che la signora Iozzia non ha ricevuto alcun provvedimento da parte della Procura tempiese e che solo dagli articoli di stampa è venuta a conoscenza del procedimento penale menzionato, giova precisare che la palese falsità delle affermazioni sopra enumerate è perfettamente documentabile. È chiaro che, laddove si appurasse che quanto sopra rievocato corrisponde realmente (e nei termini citati) al contenuto di una denuncia, la signora Iozzia non esiterà un solo istante a tutelare la sua onorabilità davanti a tutte le sedi competenti».