Trapelano i primi risultati del sopralluogo di questa mattina nella casa di Michele Fresi, il giovane di Arzachena accusato di avere ucciso il padre a bastonate.

I Carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche di Cagliari hanno lavorato per ore nell’appartamento, cercando le prove a supporto delle contestazioni del pm. Sarebbero state individuate tracce ematiche in diversi punti della casa, un riscontro importante alla tesi della Procura di Tempio.

Infatti secondo il pm la prima violenta aggressione attribuita a Fresi, ai danni della fidanzata, sarebbe avvenuta proprio nel suo appartamento. I Carabinieri avrebbero trovato anche materiale per la coltivazione della marijuana e un certo quantitativo di droga. Non sono escluse nuove contestazioni per il ragazzo accusato di avere ucciso il padre, l’orafo Giovanni Fresi. Il difensore, l’avvocato Pier Franco Tirotto, non ha voluto rilasciare dichiarazioni.  

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