L’avventura sul veliero "Nave Italia” della Marina Militare partirà quest’estate.

Grazie al progetto educativo e riabilitativo presentato dal Direttore dell’Unità Operativa di Diabetologia della Asl Gallura, Giancarlo Tonolo, insieme alle associazioni Diabete Zero Odv e Janasdia, diversi pazienti diabetici di tipo 1 insulino-dipendenti, provenienti da gallura, sassarese e cagliaritano, saliranno a bordo per “sfidare” le tempistiche delle cure e sfatare i tabù imposti dalla malattia.

Approvata dalla Fondazione “Tender to  Nave Italia”, ente nato per combattere ogni forma di pregiudizio sulle patologie attraverso la cosiddetta “terapia delle avventure”, la traversata si svolgerà tra l’11 e il 15 luglio. I pazienti saranno accompagnati da due medici.

«Insieme alle equipe impegnate – spiega dottor Tonolo – valuteremo le capacità di adattamento in una condizione diversa da quella di tutti i giorni, lontano dalle strutture sanitarie e dalle farmacie, coadiuvati dalla telemedicina: saremo, infatti, collegati con operatori in grado di supportare i pazienti da terra. Deve cominciare a passare il messaggio che il diabete non è una malattia che limita le possibilità lavorative o ricreative: le insuline moderne riducono drasticamente gli episodi di ipoglicemia e abbiamo device che garantiscono una somministrazione “intelligente”. Il mare è un ottimo elemento di paragone: bisogna imparare a conoscerlo, così come il nostro corpo, e abituarsi a fronteggiare gli eventi esterni come il cambio di vento o le correnti, proprio come accade nella vita dei pazienti che devono affrontare una variazione della glicemia».

Prima dell’imbarco è prevista una fase di training sulla gestione dei device e sulla alimentazione. I partecipanti saranno misti, con la possibilità di valutare i dati anche dal punto di vista del genere. «Particolare attenzione verrà data alla gestione di situazioni anomale – conclude Tonolo – ad esempio una ipoglicemia annunciata senza possibilità di intervenire sulla pompa».

Diabete Zero si è detta onorata di partecipare a questo ambizioso progetto. «Siamo sempre pronti a partecipare a iniziative che creino reti tra soggetti pubblici e privati – ha detto il presidente Francesco Pili - le attività di educazione, sensibilizzazione, prevenzione e cura risultano molto più efficaci se realizzate in collaborazione tra istituzioni pubbliche, strutture sanitarie e associazioni di pazienti».

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