«Sì, io mi sento responsabile. Perché non bisogna bere e usare le mani. Ma non volevo fare del male a Matteo».

Davide Porcu, il ragazzo accusato della morte dell'amico Matteo Fasolino, ha usato queste parole per rispondere a una precisa domanda del giudice Elisabetta Carta.

E così ha ammesso di sentire su di sé tutto il peso di una tragedia che riguarda lui e l'amico fraterno, morto a causa di una caduta, durante un violento alterco.

Nel verbale dell'interrogatorio, reso davanti al gip di Tempio, c'è la storia di una notte che ha cambiato per sempre la vita di tanti a Santa Teresa.
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