Cani impiccati a Budoni: due denunce. Brambilla: "Servono pene più severe"
Due cani meticci di appena un anno sono stati trovati dal padrone impiccati alla recinzione del suo terrenoPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Due giovani sono stati denunciati dai carabinieri di Budoni perché ritenuti responsabili della morte per impiccagione di due cani meticci.
È stato il padrone delle cucciole, appena un anno, a fare la macabra scoperta.
Si è recato nel suo terreno per accudire gli animali e si è trovato di fronte una scena raccapricciante: i due animali sono stati impiccati alla recinzione del terreno con una corda di nylon.
Ha chiamato i carabinieri, i quali hanno fatto intervenire immediatamente il personale veterinario della Asl di Olbia che ha potuto solo constatare la morte causa asfissia.
Nel giro di poche ore i militari hanno identificato i responsabili, due allevatori di 31 e 35 anni di Budoni.
I due hanno ammesso di essere i responsabili della barbarie. Un'impiccagione perpetrata per vendetta, hanno spiegato: i cani avevano infatti azzannato un agnello di loro proprietà.
Sull'accaduto è intervenuta anche l'onorevole Michela Vittoria Brambilla (Forza Italia), paladina dei diritti degli animali.
"Anche in questa legislatura, come nelle precedenti, mi sto battendo per inasprire le pene per chi maltratta e uccide gli animali: la commissione Giustizia della Camera esamini e approvi al più presto la mia proposta di legge".
"Si tratta di un gesto talmente ignobile - aggiunge l'ex ministro del Turismo del governo Berlusconi - da non lasciare spazio in un primo momento alla rabbia ma solo allo sconforto e allo sgomento nel pensare come due esseri umani - mi rincresce chiamarli così - siano potuti arrivare a un tale livello di barbarie e mancanza di rispetto per la vita".
Intanto l'Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) ha annunciato l'intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento contro le due persone coinvolte.
"Su questo fronte i Carabinieri di Budoni hanno messo a segno molte importanti operazioni - spiega la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi - dandoci così la possibilità di intervenire nei procedimenti giudiziari a carico degli imputati. Ricordo il caso del gabbiano fatto esplodere in volo con un petardo o quello dei gatti avvelenati con liquido refrigerante per aerei. Come non dimenticare, poi, la gattina raggiunta da un proiettile di carabina e finita con il calcio dell'arma? Ringrazio tutti i militari perché, con la loro attività meritoria, hanno quanto meno reso giustizia a tanti animali uccisi dalla crudeltà dell'uomo".
(Unioneonline/L)