Indagini a tutto campo sulla morte di Cinzia Pinna, la donna freddata con tre colpi di pistola la notte del 12 settembre nello stazzo di Conca Entosa, a Palau. La pm Noemi Mancini ha disposto nelle ultime ore un nuovo delicato accertamento tecnico affidato a uno specialista. Si parla di una consulenza informatica sul portatile di Emanuele Ragnedda, l’incarico al perito sarà affidato dalla magistrata nell’arco di pochi giorni. Sul contenuto della memoria del computer dell’imprenditore non ci sono indiscrezioni.

Pm e polizia giudiziaria, oltre alla ricostruzione del delitto, si stanno occupando della posizione di persone che potrebbero avere aiutato Ragnedda a nascondere le tracce dell’omicidio. Non è escluso che si tratti di soggetti diversi da quelli attualmente indagati per favoreggiamento. Il portatile di Ragnedda potrebbe contenere informazioni utili sul punto, ad esempio la prova di conversazioni e scambio di contenuti tra l’imprenditore di Arzachena e altre persone a lui vicine. La Procura di Tempio ha affidato ai Carabinieri il compito di identificare i soggetti che avrebbero partecipato, insieme a Luca Franciosi (il giovane indagato per favoreggiamento) ad una serata a Conca Entosa il giorno dopo il delitto. Le dichiarazioni di Franciosi, difeso dagli avvocati Maurizio e Nicoletta Mani, avrebbero trovato precisi riscontri. Il giovane ha detto ai magistrati di essere assolutamente estraneo alla vicenda. 

Emanuele Ragnedda, intanto, avrebbe manifestato forte preoccupazione a persone a lui vicine per il clima di ostilità che lo circonda in carcere. Il difensore, l’avvocato Luca Montella, ha confermato di avere chiesto da subito misure di protezione per il suo assistito. 

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