Una gara d’appalto per accaparrarsi la vecchia stazione di Arzachena.

Ed ora il sogno è diventato realtà.

Per ora è un sogno che fa a pugni con 15 anni di incuria e sporcizia, vetri rotti, vandalismo e scritte sui muri.

Ma il progetto di Sonia Pala, Pietro Scarpa e Silvia Pitturru non si ferma certo per questo.

Inaugurata il 28 ottobre del 1929 con una grande festa cittadina al cospetto dell’allora podestà Michele Ruzittu, da anni la struttura ha ceduto ai segni del tempo e dell’abbandono sotto la gestione dell’Arst, l’azienda regionale dei trasporti.

Il trenino verde della Sardegna passa di lì durante l’estate, ma senza godere della doverosa accoglienza che meriterebbero i suoi passeggeri, perlopiù, in transito nel comune della Costa Smeralda.

«Siamo al settimo cielo per essere riusciti in questa battaglia. – racconta Sonia, socio della Anemos snc – Le condizioni non sono idilliache.

Pagheremo un affitto all’Arst e sono a nostro carico anche i costi di manutenzione.

Mai ci saremmo aspettati di trovare un degrado del genere.

Ma siamo onorati di poter migliorare e conservare questo pezzo di storia del nostro paese, anche se per ora ci è stata assegnata solo per 2 anni».

Un impegno del genere meriterebbe almeno 10 anni di concessione, il minimo per consentire a un museo di mettersi a regime e ammortizzare le spese.

«L’accordo con l’Arst prevede anche un nostro impegno per la promozione del trenino e la vendita dei biglietti. – conclude Sonia – Per quanto riguarda i lavori, invece, assicuro che i nostri interventi saranno migliorativi, non butteremo nulla. Ci sono oggetti e arredi di un secolo fa, mattonelle e porte incluse. Ne faremo tesoro».

La società dei tre giovani si occupa di cultura, visite guidate, promozione territoriale. Non sarà facile far quadrare i conti a queste condizioni, ma l’entusiasmo finora sembra sconfiggere ogni difficoltà.
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