I 125 migranti della Alan Kurdi non sbarcheranno ad Arbatax ma sono stati "dirottati" a Olbia.

Lo ha deciso il Viminale, inviando una comunicazione in Prefettura a Nuoro dopo la teleconferenza convocata dal prefetto Luca Rotondi con le forze dell'ordine, la Capitaneria e il sindaco di Tortolì Massimo Cannas.

La nave della ong Sea Eye ha già lasciato lo specchio d'acqua dell'isolotto d'Ogliastra scortata dalle motovedette della Guardia di Finanza, dalla Capitaneria del porto di Cagliari e dal guardiacoste della base navale della Guardia di Finanza di Arbatax.

Considerando che la distanza tra i due porti è di circa 70 miglia e che la Alan Kurdi viaggia normalmente tra i cinque e i sei nodi, il tempo di navigazione dovrebbe aggirarsi tra le 10 e le 12 ore.

IRA SOLINAS - Immediata la reazione del presidente Christian Solinas: "Una decisione presa dal Governo senza consultare la Regione Sarda, alla quale si chiede un ulteriore sacrificio oltre a quelli determinati dai continui sbarchi sulle coste del Sulcis. La concessione dello sbarco nel porto di Olbia ai 125 immigrati a bordo della nave Ong, dopo il diniego del governo francese, non è da me condivisa".

"Non si comprende - spiega Solinas - il vero motivo del cambio di destinazione e meno ancora quello dello stazionamento davanti alle coste sarde, anche alla luce del decreto del 7 aprile con cui si è di fatto disposta la chiusura dei porti italiani. Nella totale incertezza sulla percentuale di coloro che saranno reindirizzati verso altri Paesi europei, e sui tempi con i quali si procederà, si impone dunque un nuovo onere sulla Sardegna e su uno scalo portuale non adeguato e attrezzato per fronteggiare una simile emergenza dagli incerti contorni, anche sanitari".

IL VIMINALE - La presa di posizione del Viminale arriva dopo una dura giornata di scontri, con il ministro Luciana Lamorgese che, in audizione al Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, aveva precisato che lo sbarco sarebbe avvenuto solo nel caso di un peggioramento delle condizioni meteo.

E soprattutto che i migranti, dopo 14 giorni di quarantena, verranno "immediatamente dislocati altrove", in Paesi europei che hanno dato la disponibilità ad accoglierli: "Tutto questo fermo restando che solo in 25 rimarranno sul territorio nazionale".

Ma ciò non è bastato a tranquillizzare gli amministratori ogliastrini.

LE POLEMICHE - Il porto di Arbatax, sostengono le autorità, non è attrezzato per la gestione delle emergenze sanitarie e la Assl di Nuoro non è in grado di dirottare ad Arbatax medici e infermieri per effettuare i tamponi perché proprio in queste ore è impegnata su un altro fronte: quello dello screening di massa a Orune, in semi lockdown dopo l'impennata di contagi.

Non ci sono infine centri di accoglienza per ospitare i migranti e per trattenerli in quarantena.

(Unioneonline/D)
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