“Continuano le aggressioni, i disordini all’interno delle carceri italiane. Situazione giunta al limite”. A denunciarlo è Alessandro De Pasquale, presidente del sindacato di Polizia Penitenziaria Sippe, riferendo, in una nota, di un episodio avvenuto nel carcere di Tempio Pausania.

"Tutto sarebbe iniziato alle 19 circa, quando un notevole numero di facinorosi che sarebbero stati spinti da futili motivi, avrebbero sequestrato due agenti e li avrebbero minacciati con dei coltelli e puntando la lama degli stessi alla gola dei poliziotti, si sarebbero impossessati delle chiavi, fomentando la ribellione. Dopo l’intervento degli altri poliziotti – prosegue De Pasquale - la sicurezza sarebbe stata ripristinata, anche grazie alla non facile mediazione condotta personalmente dal comandante”.

“Dopo le note rivolte avvenute nel periodo Covid e i fatti di Santa Maria Capua Vetere – denuncia il Sippe -, assistiamo ad una escalation di eventi critici negli istituti penitenziari, tra i quali continue aggressioni e disordini. È dunque opportuno creare un gruppo, ad ogni livello, di pronto intervento, ben equipaggiato ed addestrato, pronto ad intervenire in caso di necessità”.

Secondo De Pasquale, “la legge c’è, bisogna solo attuarla e la stessa afferma che l’ordine e la disciplina negli istituti penitenziari garantiscono la sicurezza che costituisce la condizione per la realizzazione delle finalità del trattamento dei detenuti e degli internati”.

Nel Lazio, ad esempio, conclude De Pasquale, “il gruppo di pronto intervento c’è già ma occorre decretarlo a livello Nazionale, come fatto per il NIC e GOM con regole chiare e condivise”.

(Unioneonline/l.f.)

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