A Porto Rotondo sfilano le Farfalle rosa: pazienti oncologiche e dottoresse in passerella per la prevenzione
Indossano la forza, la speranza e la rinascita di chi ha vinto contro la malattia e di chi lotta per guarirePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Donne guarite, donne ancora in cura e donne che curano, insieme per sostenere la prevenzione oncologica.
In passerella, sul palco del teatro Mario Ceroli di Porto Rotondo, sfilano le farfalle rosa e indossano la forza, la speranza e la rinascita di chi ha vinto contro la malattia e di chi lotta per guarire. Dopo l'anteprima nella sala Promoteca del Campidoglio, a giugno a Roma, arriva nel borgo turistico olbiese, il 19 agosto alle 21:30 la Sfilata delle farfalle rosa, ideata da una paziente oncologica e portorotondina storica, Antonella Luberti, con il patrocinio del Consorzio di Porto Rotondo e del Comune di Olbia.
Protagoniste della serata, le pazienti e le dottoresse dei reparti di oncologia senologica e ginecologica degli ospedali Giovanni Paolo II e Mater Olbia Hospital e le donne guarite, modelle per una notte con abiti e gioielli di alta moda, donati per l'occasione dalle boutique Ambrosio, Paolo Isoni e Meg.
«L’evento rappresenta un’opportunità di spensieratezza e condivisione, le pazienti ancora in cura saranno affiancate da donne che hanno superato un percorso faticoso e doloroso e che oggi sono simboli di speranza: avere un progetto da realizzare a breve termine fa molto bene a livello psicologico e dona forza e con questo evento, che attraverserà l’Italia, voglio offrire a chi sta ancora combattendo contro la malattia momenti di sollievo e leggerezza», ha detto Antonella Luberti, ieri presentando la manifestazione.
«Questa sfilata ha un valore enorme: restituisce visibilità, voce e dignità alle donne che affrontano la malattia oncologica. Un tempo il cancro veniva nascosto, come se fosse qualcosa da tenere nell’ombra, oggi, invece, è fondamentale raccontarlo, mostrarlo, viverlo insieme. Queste donne, anche nel pieno della cura, conservano la propria femminilità, la propria identità e la propria forza. Il percorso oncologico non cancella la bellezza, anzi: la trasforma, la rende più autentica. Iniziative come questa aiutano non solo le pazienti, ma l’intera comunità a guardare alla malattia con occhi diversi, più aperti, più empatici», ha aggiunto la dirigente dell’Unità operativa di Oncologia dell’ospedale Giovanni Paolo II, Teresa Pira.
«Oltre alla fase di cura, è indispensabile che le istituzioni lavorino in modo sempre più trasversale e integrato anche a monte, per comprendere e prevenire le cause dell’insorgenza di patologie così aggressive. La salute ambientale è salute pubblica: dobbiamo essere vigili, consapevoli e attivi nel difendere il nostro territorio, perché la prevenzione comincia ben prima della diagnosi», ha sottolineato il presidente del Consorzio, Leonardo Salvemini, ponendo un accento sul tema ambientale come elemento fondamentale per la salute. Alla serata sarà presente anche il direttore del Programma di senologia dell’Istituto europeo di oncologia, Paolo Veronesi, che renderà omaggio alla memoria del padre Umberto, figura di riferimento internazionale nella chirurgia oncologica, a cui l’evento è simbolicamente dedicato.