Da una parte ci sono i numeri di aeroporti e porti - che in termini di arrivi sembrano premiare la Sardegna -, dall’altra le strutture ricettive che a un passo da Ferragosto sono ancora ben lontane dal tutto esaurito.

È un’estate da record come sostiene l’assessore regionale Gianni Chessa? Non la pensano così albergatori, associazioni e organizzazioni del settore che a oggi viaggiano su una media del meno venti/trenta per cento di presenze. 

LA PROVA

Il turista ritardatario si collega di prima mattina su Booking. com, senza troppe speranze e con l’intenzione di prenotare una camera per due nella settimana di Ferragosto. E nonostante i tempi stretti scopre con stupore che la scelta è decisamente sopra le aspettative, con la quasi totalità delle strutture pronte a ospitare i viaggiatori dell’ultimo momento. 

AGOSTO SOTTOTONO

Così, mentre Chessa e il collega ai Trasporti Antonio Moro brindano parlando di «flussi da record nei porti e aeroporti» e di un «traffico che supera non soltanto quello del 2022 ma anche la stagione ante Covid del 2019», sul campo non si esulta.

«Bisogna essere onesti: giugno e luglio si sono chiusi con il segno meno, e agosto attualmente sembra quasi disastroso, con un calo generalizzato che in linea di massima fa registrare tra il 20 e il 30 per cento in meno di prenotazioni in tutte le strutture sarde», commenta Fabio Fiori, presidente dell’Associazione albergatori Olbia e componente di Federalberghi Gallura.

Di questi turisti, insomma, «non c’è traccia in alberghi, bar, ristoranti, per strada».

FEDERALBERGHI

Non brinda neanche Paolo Manca, numero uno di Federalberghi Sardegna. «I dati degli arrivi sono parziali: fotografano soltanto il passaggio in porti e aeroporti senza distinguere tra sardi e turisti, o su quanti vengono per lavoro o in vacanza», riflette. «C’è un incremento del 25 per cento dell’extra alberghiero confermato dalla Regione, ma i numeri nei grandi portali sono invariati. È palese che tutto quel nero di alloggi stia emergendo».

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