Gianpaolo Demartis, 57 anni: nato a Sassari e originario di Bultei, era residente a Olbia.

È l’uomo morto a Olbia dopo l’utilizzo del taser per bloccarlo da parte dei carabinieri. In forte stato di alterazione per consumo di alcolici o droghe, importunava i passanti e, all’arrivo dei militari allertati da una chiamata al numero d’emergenza, li ha aggrediti, colpendone uno al volto e mandandolo in ospedale. Così i carabinieri per immobilizzarlo hanno utilizzato il taser, ma l’uomo si è accasciato a terra e poco dopo è morto in ambulanza per un arresto cardiaco.

Demartis ha avuto per qualche periodo un'attività commerciale in via Zanfarino a Sassari, dove vendeva prodotti tipici sardi. Aveva precedenti penali, stava ancora scontando una condanna per spaccio di droga. Arrestato nel 2020, era in affidamento in prova. Era cardiopatico, hanno riferito i familiari.

Non è la prima volta che il ricorso al taser si conclude con la morte della persona colpita. L'ultimo caso nello scorso giugno a Pescara: vittima un trentenne che era stato fermato in strada dalla Polizia per una rissa. In seguito gli accertamenti dimostrarono che l'uomo era morto a causa di un trauma toracico. Altri due casi si sono verificati nel 2024 e nel 2023. L'arma - introdotta come dotazione per le forze dell'ordine nel 2022 dopo una lunga sperimentazione - va usata rispettando precisi protocolli ed al termine di un apposito periodo di addestramento cui agenti e militari si sottopongono.

(Unioneonline)

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