Non si ferma l’arrivo di nuovi migranti nelle coste italiane. E la Sardegna non fa eccezione. A rendere il fenomeno più difficile da gestire è la presenza sempre più frequente di minori stranieri non accompagnati (MSNA) a bordo, con il circuito dell’accoglienza che nell’Isola rischia di non reggere l’impatto.

«I Minori a bordo ci sono sempre più spesso», afferma Carla Puligheddu, la Garante regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, che fa un bilancio della situazione, ormai da “codice rosso”. «Rispetto ai 50 della scorsa primavera, siamo arrivati ai 179 censiti il 30 giugno 2023 e incrementati in maniera esponenziale con lo sbarco di nuovi 120 minori a Cagliari il 30 agosto ed ulteriori 100 il 13 settembre, tutti richiedenti protezione internazionale. Il sistema di accoglienza, nonostante gli enormi sforzi posti in essere dalla prefettura e dagli operatori della protezione civile, dalla Caritas e dalla croce rossa, unitamente all’assistenza sanitaria della ASL, è in difficoltà».

«Per i MSNA, infatti, – continua Puligheddu – le nostre leggi prevedono un sistema di tutele e garanzie rinforzate che includono, tra le altre cose, la nomina di un tutore volontario e l’accoglienza in strutture dedicate sin dalla prima accoglienza. Purtroppo in questo momento manca la disponibilità di strutture adeguate e i tutori volontari formati sono insufficienti rispetto al numero di minori presenti. La legge Zampa del 2017 ha previsto che i corsi di formazione vengano organizzati nelle regioni dai Garanti per l’infanzia e l’adolescenza, cosa che in Sardegna è stata attivata con la nomina della Garante nello scorso mese di marzo. Naturalmente è stato necessario predisporre un bando, con tutti i tempi tecnici e burocratici necessari ed il rispetto di quelli previsti per la presentazione delle candidature. Il corso si svolgerà a Cagliari nel mese di novembre e formerà 32 nuovi tutori. Sempre pochi per sopperire ai numerosi bisogni. Sarà predisposto un secondo bando nel centro nord Sardegna, nel primo semestre del 2024, con l’auspicio che ci siano maggiori adesioni da parte dei cittadini e delle cittadine della Sardegna. Serve, come ha detto Monsignor Baturi, arcivescovo di Cagliari, una “amicizia sociale” per realizzare il bene comune. “Serve il desiderio gratuito di essere popolo”, come afferma Papa Francesco».

«Gli ingressi di MSNA  – continua la Garante – verificatisi nel corso dell’estate non possono definirsi imprevisti o imprevedibili. Il problema dell’accoglienza dei MSNA rappresenta ormai un fenomeno strutturale e come tale deve essere affrontato. Non possiamo permettere che un minorenne sia ospitato in un Cas adulti, nella stanza di una caserma, o peggio venga lasciato in strada. Un reiterato approccio emergenziale non può essere la soluzione per garantire protezione ed integrazione».

«L’Italia ha il primato dell’accoglienza che dimostra abbracciando le diversità senza alterarle, mettendosi al servizio attraverso quella pratica di pace di cui l’umanità ha bisogno. Nonostante ciò, sta affrontando questa sfida di civiltà con molta fatica, forse a causa delle falle di un sistema di accoglienza, mai attivato in maniera efficace ed anche per la solitudine in cui gli altri Paesi ci hanno relegato. Eppure, la protezione dei minori stranieri non accompagnati è una criticità con cui il nostro Paese si misura da anni», conclude Puligheddu.

(Unioneonline/v.f.)

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