Sono circa 660mila le persone che nel 2016 hanno ricevuto una trasfusione di sangue che ha salvato loro la vita: questi i dati del Centro Nazionale Sangue forniti in occasione del "World Blood Donor Day" che si celebra oggi.

Tra le regioni italiane "più virtuose" spicca il Piemonte, col 32 per cento delle donazioni, mentre la Sardegna vive un problema molto grave: "Ha un’ottima raccolta - spiega Giancarlo Maria Liumbruno, direttore del CNS - ma non è autosufficiente perché ha molti pazienti talassemici, che necessitano di molto sangue per le terapie".

Nel 2016 in Italia si sono registrate oltre 3 milioni di donazioni di sangue e plasma, ma i donatori sono in calo: 40mila rispetto all'anno precedente. Il 27% rientra nella fascia di età 36-45 anni, il 28% in quella 46-55, il 13% in quella 18-25 e 56-65, mentre il 18% è tra 26 e 35 anni.

"È importante - ricorda Liumbruno - che tutte le Regioni cerchino di contribuire il più possibile al sistema di compensazione nazionale e che incrementino la raccolta. Per questo si fa appello alla sensibilità delle Regioni affinché consentano alle strutture trasfusionali una maggiore flessibilità nei giorni e negli orari di apertura in modo da venire maggiormente incontro alle esigenze dei donatori".

(Redazione Online/s.s.)
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