Direzione Pd, Comandini: «La sanità non è appannaggio di un solo partito»
Il segretario detta i tempi per l’elezione del suo successore: «A metà giugno». Sul caso decadenza e sui commissari: «Da noi dem senso di responsabilità»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Una direzione politica - dopo l’udienza in tribunale sul caso decadenza - con l’obiettivo di fissare la data per l’Assemblea che dovrà scegliere il prossimo segretario del Pd in Sardegna. Elezione che dovrebbe avvenire a metà giugno, quindi dopo le elezioni amministrative.
È il percorso tracciato dall’attuale segretario Piero Comandini durante la direzione del partito nella sede di via Canepa a Oristano.
«Riparto da quanto annunciato nella direzione di dicembre: il partito ha uno statuto con delle regole, una di queste dice con chiarezza che la mia carica di presidente del Consiglio regionale garante di tutte le parti politiche dell’Assemblea sarda è incompatibile con quella di segretario. Un’incompatibilità per statuto e, per me, anche morale».
Tutto questo, Comandini l’aveva detto a dicembre. Poi c’è stata la frenata dovuta alla richiesta di decadenza di Alessandra Todde da presidente della Regione. Il segretario ha parlato di «un tentato colpo di mano fatto in una stanza buia da qualcuno che non si rende conto che le elezioni le abbiamo vinte noi». Anche in quel caso, «abbiamo dato una mano alla presidente».
Un passaggio anche sulla sanità, in particolare sulla decisione del Pd di non firmare la delibera di Giunta sui commissariamenti delle aziende sanitarie.
«Noi comunque abbiamo dimostrato un forte senso di responsabilità. I commissari dureranno sei mesi e il Pd intende continuare a occuparsi di sanità da attore protagonista perché il tema non appartiene e non può appartenere a un solo partito».