Continuità territoriale e diritto alla mobilità, i sindacati: «Privatizzare gli aeroporti? Impensabile»
Per Cgil, Cisl e Uil «la presenza pubblica resta una garanzia»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Non si può pensare di affidare un settore decisivo per il futuro alla sola logica del mercato e a un destino di pura e semplice privatizzazione».
Questa la posizione di Cgil, Cisl e Uil confederali su temi quali «il diritto alla mobilità dei cittadini sardi, la gestione efficiente della continuità territoriale, il carattere strategico del trasporto aereo e delle infrastrutture aeroportuali. Sono questioni di importanza fondamentale per l’economia e la società della Sardegna». «Proseguire su questa strada – continuano – vorrebbe dire privilegiare le ragioni del profitto rispetto all’interesse generale e alla pressante esigenza di trasporti e collegamenti aerei frequenti, convenienti, disponibili».
Secondo i segretari regionali Fausto Durante, Gavino Carta e Francesca Ticca «questa esigenza è sempre più evidente, come dimostrano le crescenti difficoltà per i cittadini di esercitare senza penalizzazioni il proprio diritto a viaggiare in aereo alle medesime condizioni del resto del Paese». Cgil Cisl Uil della Sardegna sono dunque convinti che la dimensione pubblica (nella fattispecie la Regione) debba mantenere peso e centralità nella definizione delle politiche del trasporto aereo, nella gestione delle infrastrutture, nei rapporti con compagnie e vettori.
«La presenza pubblica e un ruolo attivo di coordinamento, indirizzo e controllo delle politiche del trasporto aereo restano la principale garanzia sul prevalere dell’interesse generale e del diritto della cittadinanza a una mobilità aerea all’insegna di qualità ed efficienza», concludono.
(Unioneonline/v.f.)