Il Comune mette all’asta 22 immobili di sua proprietà ma la maggioranza di centrosinistra in Consiglio comunale non ci sta e con un’interrogazione firmata da tutti i gruppi chiede spiegazioni all’assessore del Bilancio e Patrimonio, Gabor Pinna: “Quali sono stati i criteri che hanno portato alla decisione di mettere all’asta i 22 immobili?” Nell’interrogazione, primo firmatario Filippo Petrucci (Socialista – Meglio di prima non ci basta), si chiede anche una spiegazione su alcune differenze tra il prezzo base d’asta e la “monetizzazione” inserita nella delibera del Piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari (di fatto un elenco degli immobili del Comune) e sul motivo che ha portato a inserire nel bando alcuni locali non presenti nella stessa deliberazione. Non solo: gli uffici comunali avrebbero messo all’asta anche alcuni immobili “sotto verifica” di interesse culturale prima che il Mibac si esprimesse. Ci sarebbero poi anche alcune unità immobiliari di un edificio dichiarato “d’interesse culturale”. I firmatari dell’interrogazione (oltre Petrucci, Francesca Ghirra, Giovanni Dore, Giuseppe Andreozzi, Marisa Depau e Fabrizio Rodin) chiedono inoltre all’assessore competente “a che punto sia il censimento del patrimonio culturale”.

Il bando di gara (il numero 1 del 2013) fa l’elenco dei 22 immobili da vendere: le aree a Is Campus, Riu Saliu, via Resistenza a Pirri, quella di Bixedda a Barraccamanna, tre aree “cortilizie” in via Tiziano, via Manzoni e via Dante, e abitazioni di varia tipologia in via Sonnino, via Alghero, via Emilia, via Manzoni, piazza Michelangelo (3 unità), via Romagna (3 unità), via San Giovanni (2 unità), viale Sant’Avendrace (2 unità) e corso Vittorio Emanuele.
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