Sassari, 430 le persone prese in carico dal Pronto Intervento Sociale
Il servizio attivo in casi di disagio abitativo, povertà estrema, eventi calamitosi, prostituzione forzata e violenza di generePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono 430 le persone prese in carico in tre anni dal Pronto Intervento Sociale, servizio attivo dal 2022 nei comuni del Plus, ovvero Sassari, Porto Torres, Stintino e Sorso. Se ne è parlato oggi a Sassari, nella Sala Langiu del comando della polizia locale, in un incontro che ha fatto il punto su un’attività rivolta a minori e adulti che si trovano in condizioni di emergenza sociale. Affidato alla associazione Porta Aperta, il PrIs ha concluso la sua fase sperimentale per introdurre alcune novità.
«Il servizio- spiega l’assessora ai Servizi sociali Lalla Careddu- dal 1° gennaio può anche essere chiesto dai privati cittadini e non solo dalle forze dell’ordine o altri organismi qualificati. In più adesso è attivo 24 ore su 24 e 7 ore su 7». Attraverso un numero telefonico da contattare- 0794141979- a cui riferire il proprio bisogno. «Possono essere diversi- riferisce Leonarda Bagedda, coordinatrice del PrIs- dal disagio abitativo alla povertà estrema agli eventi calamitosi, oppure alla prostituzione forzata e alla violenza di genere». Sono 48 le donne vittime di violenza su cui si è intervenuto intercettando appunto l’emergenza e l’urgenza con la rete dei servizi sociali e degli altri attori istituzionali e di volontariato. Trovando poi le soluzioni adeguate al problema.
«Ad esempio sono 255 le notti- continua Bagedda- offerte a chi si trovava in un contesto di emergenza abitativa tramite la collaborazione con B&B e hotel del Plus». 7 poi i nuclei familiari presi in carico solo nel 2024, 5 i casi in cui si è attivato l’inserimento in comunità residenziali per minori o per madri con figli. «L’assistente sociale- specifica il dirigente dei Servizi sociali Alberto Mura- fa un sopralluogo sul posto in cui si verifica il bisogno e può attivare la rete dei servizi che, per il minore, significa l’inserimento in comunità che hanno il sistema di accreditamento, tutto il sistema delle comunità alloggio e delle comunità integrate per gli anziani, o per i senza fissa dimora la soluzione dei dormitori attivo nel volontariato o l’housing temporaneo». La cifra del nuovo affidamento, per il biennio, è di 250mila euro circa, in cui sono inclusi, oltre alla centrale operativa h24, anche una serie di servizi come la fornitura di pasti, i B&B, il trasporto dal luogo in cui si verifica il bisogno alla struttura di accoglienza. A partecipare all’incontro come relatori anche il vicecomandante della polizia locale Paolo Piu e Teresa Mulas, funzionaria del Servizio Politiche per la famiglia della Regione.