Stop al deposito unico di scorie nucleari? Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto a un dibattito sull’energia organizzato dal quotidiano “La Stampa”.

«Stiamo studiando nuovi depositi di rifiuti radioattivi a bassa intensità. Abbiamo ormai scartato l'idea di un centro unico, perché è illogico a livello di efficienza, ma si può pensare di andare avanti con i 22 già esistenti», ha detto l’esponente del governo Meloni.

Un tema, quello del deposito unico, che da anni tiene in allarme la Sardegna. Tra i 51 siti potenziali individuati come idonei dalla Sogin, 8 si trovano nell’Isola, con 14 Comuni nel mirino: Albagiara, Assolo, Usellus, Mandas, Siurgus Donigala, Segariu, Villamar, Setzu, Tuili, Turri, Ussaramanna, Nurri, Ortacesus e Guasila. Tutti Comuni che, così come la Regione, hanno più volte espresso la loro contrarietà.

Quella Carta nazionale dei siti idonei, ha aggiunto Fratin, «è ormai superata». «Inizio a scartare l'ipotesi dei miei predecessori», ha affermato il ministro, «perché mi sembra illogico a livello di efficienza e funzionalità aver un solo centro a livello nazionale: significherebbe far viaggiare ogni giorno i rifiuti da Torino a Palermo. Anche la Carta nazionale dei 51 siti idonei è ormai superata. Ecco perché la valutazione che sto facendo a livello ministeriale è creare più depositi, oppure andare avanti su quelli già esistenti».

(Unioneonline/L)

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