Chi è stato, anche per poche ore, a Roma e ad Anzio, non può donare il sangue. E da un momento all'altro si attende l'aut aut pure per le altre zone colpite. L'allerta Chikungunya - diramata dal Centro nazionale trasfusioni - è arrivata anche in Sardegna. "È una misura precauzionale, chi ha soggiornato nei territori a rischio, per 28 giorni non può donare", spiega Mario Pani, primario di Immunoematologia del Brotzu. "Nell'Isola non c'è allarme e siamo molto attenti all'anamnesi del donatore. Chi ha i sintomi della malattia - ma finora non ci è capitato neppure un caso - deve andare dal proprio medico. La Chikungunya è simile a un'influenza, non è mortale. Le complicanze possono esserci solo in pazienti defedati, cioè gravemente deperiti".

IL VIRUS - Il virus della chikungunya - comunica l'Istituto superiore della Sanità - è trasmesso dalle stesse zanzare che portano febbre gialla e dengue, presenti soprattutto in campagna, e dalla zanzara tigre, che si trova anche nei centri abitati. Il nome - in lingua swahili significa "ciò che curva" - deriva dal fatto che tra i sintomi ci sono, oltre a febbre alta, brividi, cefalea, nausea e vomito, anche dolori alle articolazioni, forti al punto da limitare molto i movimenti dei pazienti, fino all'immobilità.

I CASI - Dopo i ventisette casi accertati nei giorni scorsi nel Lazio e quello del Modenese, ieri un nuovo malato è stato segnalato in provincia di Latina. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) avverte: "Si prevede che nel prossimo futuro si verifichino altri casi di chikungunya".

IN SARDEGNA - "Dal Centro nazionale è arrivata la circolare a tutti i Centri regionali: stop alle donazioni di sangue da parte di chi è stato, dal 25 agosto, anche solo per poche ore, dove sono stati accertati i casi", spiega Pani. "Quando una persona viene da noi, gli chiediamo, appunto, informazioni e se eventualmente ha qualche sintomo. L'unico piccolo problema che si è verificato finora riguarda sacche di sangue che anziché arrivare qui sono state dirottate in Lazio". Da tutta Italia stanno partendo verso la Capitale raccolte straordinarie di sangue per far fronte all'emergenza. La Sardegna per ora non sta partecipando.

L'ESPERTO - Sandro Piga, responsabile del reparto Malattie infettive del Santissima Trinità di Cagliari, dice: "Non conosciamo questa patologia, da non si è mai vista. Potrebbe arrivare? Bé, il rischio esiste, come per il resto d'Italia, anche le zanzare infette 'viaggiano' con le valigie. Ma attualmente in Sardegna l'unico vero rischio che abbiamo è quello della West Nile, che si trasmette attraverso i volatili: c'è un ceppo pericoloso nell'Oristanese. In tema di malaria invece, tutti i casi registrati riguardavano persone che sono andate all'estero, in paesi a rischio, senza fare la profilassi".

L'ECDC - Il report del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie spiega: "Il fatto che il primo evento di Chikungunya si stima sia avvenuto intorno alla metà di luglio 2017, che i casi siano stati segnalati in due aree separate, e che diversi casi aggiuntivi siano sotto monitoraggio, suggerisce che la trasmissione locale è un mezzo efficace per la diffusione del malattia".

L'INFORMAZIONE - Aggiunge l'Ente: "È importante informare la gente sulle misure di protezione personale contro le punture di zanzare e impegnare le comunità locali nell'eliminazione di siti di riproduzione di zanzare".

Tali misure comprendono "l'uso di zanzariere, di abiti a maniche lunghe e pantaloni lunghi, soprattutto di giorno, quando queste zanzare sono più attive; dormire e riposare in camere schermate o climatizzate e utilizzare reti anti-zanzara durante la notte e il giorno".

PER CHI VIAGGIA - Infine, "i viaggiatori che ritornano da aree in cui è attiva la trasmissione della Chikungunya dovrebbero consultare un medico se presentano sintomi compatibili con la malattia nelle prime due settimane dopo il loro ritorno, in particolare se hanno soggiornato in aree in cui è attiva la zanzara Aedes albopictus. Ciò contribuirà a ridurre il rischio di ulteriori trasmissioni locali".

Cristina Cossu

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