La lunga mano del Fisco arriverà più facilmente nelle tasche di cittadini e imprese per riscuotere i debiti non pagati. L'accorpamento previsto dal primo luglio di Agenzia delle Entrate ed Equitalia vedrà la nascita di un unico ente di accertamento e riscossione. Un super esattore che avrà libero accesso alla situazione finanziaria dei contribuenti. Multe non pagate, bolli auto scaduti, contributi previdenziali mai versati o cartelle esattoriali evase saranno quindi recuperabili in tempi brevi attingendo direttamente al conto in banca, senza l'approvazione preliminare di un giudice.

I CONSUMATORI PROTESTANO - Le associazioni dei consumatori parlano dell'ennesimo abuso di un Fisco Dracula, mentre Equitalia precisa che nulla cambierà rispetto al passato, comprese le tanto criticate norme sul pignoramento diretto, in vigore dal 2005 e da sempre considerate l'ultima carta da giocare in caso di morosità prolungata. "Equitalia anche in passato ha operato senza passare dal tribunale - ricorda Andrea Pusceddu della Federconsumatori - procedendo, con l'autorità di un ordine esecutivo, al prelievo su stipendi, affitti e conti correnti, grazie alla collaborazione di banche, datori di lavoro e padroni di casa".

TEMPI PIÙ RAPIDI - Ma qualcosa in realtà cambierà. Finora infatti Equitalia, prima di procedere doveva consultare i registri dell'Anagrafe tributaria gestiti dall'Agenzia delle Entrate per avere una panoramica sui beni posseduti dagli utenti. Un lungo passaggio burocratico che concedeva più respiro ai debitori, ma che ora verrà evitato grazie all'unione dei due enti in un'unica realtà in grado di esaminare i dati fiscali dei contribuenti quasi in tempo reale. Un incrocio di banche dati che secondo lo stessa Agenzia "potrà migliorare l'attività di riscossione, che non si muoverà più a fari spenti, ma soprattutto limitare al minimo, grazie ad informazioni più puntuali, l'impatto sul debitore e sulle sue attività professionali".

CONTI E POLEMICHE - "Altro che impatto limitato - protesta Monica Satolli dell'Unione Nazionale Consumatori Sardegna - l'Agenzia procede non a un semplice prelievo, ma al blocco del conto corrente, anche se dell'impresa o cointestato col coniuge. Impedendo così di pagare bollette o mandare avanti le quotidiani incombenze dell'azienda".

Il pignoramento dei beni custoditi in banca non sarà però immediato. La stessa Equitalia ha sottolineato come da sempre sia utilizzato come "extrema ratio" verso quei debitori incalliti che nel corso degli anni hanno sistematicamente ignorato le comunicazioni recapitate per posta. Sia la cartella esattoriale, che i successivi solleciti di pagamento e avvisi di intimazione. L'accesso al conto corrente avverrà quindi solo dopo sessanta giorni di silenzio assoluto, durante i quali il contribuente non vorrà contestare il debito, né tanto meno proporre un pagamento rateale.

Luca Mascia

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