Sono più che raddoppiati, rispetto allo scorso anno, i sequestri di droga derivata dalla cannabis: sia di hashish (+113%) che di marijuana (+135%), mentre si è verificata una riduzione del numero di piante sottratte (-27,51%). Dopo un calo negli ultimi tre anni, il livello dei sequestri ha raggiunto nel 2021 quota 67,7 tonnellate, appena sotto la media dell'ultimo decennio (circa 77 tonnellate).

È quanto emerge dalla relazione annuale della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, secondo cui la cannabis resta lo stupefacente più sequestrato nel nostro Paese, rappresentando, da sola, nell'anno passato, oltre due terzi ( 67,7 tonnellate) di tutta la droga individuata (91 tonnellate) dalle forze di polizia, a dimostrazione di un livello costantemente elevato della domanda.

A formare questo consistente volume di sequestri di cannabis concorre una quota, pari a 20,9 tonnellate di infiorescenze e prodotti derivati a basso tenore di thc. I quantitativi complessivamente sequestrati riguardano 20,8 tonnellate di hashish e 46,8 tonnellate di marijuana, i primi localizzati principalmente a Nord del Paese (43,7%), i secondi al Sud e nelle Isole (68,83%).

Accanto allo stupefacente proveniente dai tradizionali luoghi di importazione, emerge il fenomeno di una “produzione outdoor nazionale, soprattutto in Sardegna”, dove i dati sono a dir poco allarmanti: +498% di marijuana e +150,62% di piante rispetto all'anno precedente.

Aumentano, inoltre, del 10,61% in Italia sequestri di eroina nel 2021, pari a 567,52 kg.

In generale, nel 2021 si conferma il calo relativo ai decessi per overdose (293 morti, -5%) che, nel 2020, dopo tre anni consecutivi di continua crescita, aveva mostrato una significativa diminuzione (-65 morti, in tutto 309) rispetto al 2019. 

(Unioneonline/v.l.)

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