Zedda critica il progetto di via Roma: «Non c’era un’idea di viabilità, avrei usato i 10 milioni diversamente»
Il sindaco: «Non do più tempistiche sul secondo lotto, rischio imbuto con sole due corsie. L’idea iniziale era un’altra e non mi pare abbia portato fortuna al centro-destra»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«L'avevo detto già da tempo: il progetto non mi convinceva, ai cittadini ora giudicare dopo la riapertura del primo tratto». Nel giorno della riapertura di via Roma, a quasi due anni di distanza dall'inizio del cantiere, il sindaco Massimo Zedda si scaglia contro il progetto di riqualificazione della zona. «Bisogna comprendere che il progetto iniziale era un altro, questo è stato modificato. Si parlava di un bosco che non c'è, di un prato che non c'è: se devo esprimere il mio personalissimo pensiero, 8-10 milioni di euro per togliere e ripristinare il granito li avrei utilizzati in modo diverso. Io non l'avrei fatto: il progetto che avevamo immaginato noi era il ripristino della passeggiata centrale, perché i 10 milioni stanziati erano quelli definiti nel mio secondo mandato».
Un progetto di riqualificazione che, secondo il sindaco, ha dato problemi anche all’amministrazione Truzzu che ha avviato il cantiere: «Mi fa piacere se piace ai cittadini. Ma non mi pare che abbia portato molta fortuna al centro-destra: non c'è mai stata una sconfitta di questo livello nella storia delle elezioni amministrative». Sotto accusa anche la viabilità e la riduzione della strada sul lato portici: «Immaginate l'imbuto che si creerebbe con due corsie di marcia, una per ciascun senso», sottolinea Zedda. «Basta una macchina in doppia fila e si crea traffico fino a viale Diaz: valuteremo tutti questi aspetti, in accordo con commercianti e residenti. Per ora la viabilità è provvisoria, in attesa del secondo lotto. L'altro problema era l'individuazione degli stalli di carico e scarico: adesso daremo più respiro».
Sui tempi per completare il secondo lotto, Zedda non vuole sbilanciarsi visto che già il primo tratto ha avuto un ritardo di un anno: «Non do più tempistiche, vedremo in base alle problematiche legate ai ritrovamenti archeologici. L’impresa è arrivata quasi alla Rinascente e si sono portati avanti coi lavori, per poter passare a quelli stradali. Sulla carta avremmo già dovuto completare i lavori». Anche perché la possibilità di doversi bloccare è alta: «In prossimità della Rinascente ci sono i ritrovamenti delle mura storiche, che correvano sul versante di viale Regina Margherita. Una parte è visibile, sia all'interno della Scala di ferro sia all'hotel Regina Margherita. In corrispondenza del largo Carlo Felice correva l'altra porzione di muro: abbiamo già evidenza di ritrovamenti archeologici, quindi quel versante è ancor più complesso rispetto al primo tratto».
La riapertura al momento è solo per residenti e commercianti, col primo tratto pedonalizzato. «Stiamo ragionando sul piano della viabilità, perché non c'era un'idea», attacca Zedda. «Nella corsia dei pullman passerà la metropolitana che non consente, essendo un treno, un percorso promiscuo. Stiamo cercando di ottenere un'autorizzazione dal ministero perché almeno nel tratto di via Roma possano passare i pullman con la metropolitana, altrimenti ci sarebbe una barriera fisica che impedirebbe la vista sul mare».
Al sindaco non piace nemmeno la scelta di rendere moderna la zona: «Sono state eliminate le panchine storiche», segnala. «Non ho nulla da dire con gli interventi sul contemporaneo, ma nei luoghi storici andrebbero preservati i materiali e gli oggetti in sintonia col centro storico». E a Zedda non piace nemmeno la nuova piazza Matteotti: «Era una sorta di orto botanico recintato, ora è stata realizzata in modo contemporaneo stravolgendo il disegno della piazza. Addirittura, nei marciapiedi, non si riesce a passare con un trolley».
(Unioneonline/r.sp.)