C'è anche un 35enne tra i pazienti morti per cause legate al Covid nell'Isola.

Tredici le vittime in tutto nell'ultimo bollettino, mai così tante da marzo a oggi, e dall'Unità di crisi si sa solo che dodici avevano dai 73 ai 95 anni, uno invece era giovanissimo, aveva 35 anni.

I nuovi casi positivi sono 325, ancora record, 220 accertati con attività di screening, 105 per sospetto diagnostico. Tredici morti (in totale 227), e a questi bisogna aggiungere la scomparsa di Roberto Savarino, 61 anni, presidente di Confcooperative Cagliari. I pazienti ricoverati in ospedale sono 349 (+26 rispetto al dato di venerdì), 39 (-1) quelli in terapia intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 5.667 persone. Il dato progressivo dei casi positivi comprende 3.099 (+68) guariti, più altri 50 guariti clinicamente.

"La situazione è seria - spiega l'epidemiologo Giovanni Sotgiu, docente di Statistica medica a Sassari e componente del Comitato tecnico-scientifico regionale -. Sta crescendo la bolla dei soggetti positivi, le difficoltà di tracciamento sono sempre maggiori e anche i ritardi nelle comunicazioni sui tamponi fanno sì che ci sia tanta gente in giro contagiosa, il virus corre e attacca le persone anziane e fragili, e in proporzione aumentano inevitabilmente i ricoveri, i casi gravi e alla fine i morti. Inoltre, c'è da rilevare un incremento di casi per 'sospetto diagnostico', cioè sono le persone che stanno male, si presentano in ospedale con i sintomi, hanno necessità di cure".

Tutto questo, continua il professor Sotgiu, "mette a dura prova il nostro sistema sanitario, richiede l'apertura continua di altri posti letto Covid, lo spostamento di medici e infermieri dagli altri reparti e il rallentamento dell'attività 'ordinaria'. Così le emergenze sono due, una è il Covid, l'altra riguarda tutte le altre patologie: pagheremo un conto salato".

(Unioneonline)

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