Dopo tre anni trascorsi in un recinto all’interno del Parco di Monte Urpinu, cambia la vita di Teodora, un incrocio tra Dogo Argentino e Labrador molto conosciuta dai frequentatori della zona. L’amministrazione comunale ha infatti deciso di trasferirla temporaneamente in un canile, con l’obiettivo di garantirle condizioni di vita più adeguate e di avviare un percorso di adozione consapevole.

La scelta, spiegano dal Comune, è legata al benessere dell’animale: la solitudine e la mancanza di un rapporto continuativo con figure umane stabili avevano generato in lei situazioni di stress e, in alcuni casi, comportamenti di fuga potenzialmente rischiosi.

Le Garanti degli Animali, Francesca Alba e Francesca Cogoni, hanno sottolineato come i cani abbiano bisogno di relazioni sociali e stimoli costanti, elementi che Teodora non poteva ricevere restando da sola all’interno del parco. Nonostante l’affetto dimostrato da molti cittadini, che negli anni avevano lanciato petizioni e appelli per il suo futuro, la permanenza nel recinto non veniva considerata la soluzione migliore per il suo equilibrio psico-fisico.

Ora Teodora si trova in un ambiente protetto, seguita dagli operatori del canile, in attesa di una famiglia disposta ad accoglierla.

«Il nostro obiettivo – ha dichiarato l’assessora comunale Luisa Giua Marassi – è rispettare le caratteristiche naturali del cane e le sue esigenze reali. Teodora ha diritto a una vita fatta di affetti stabili, socialità e benessere. Invito la comunità a visitarla in canile e a considerare una possibile adozione.

Il Comune lancia quindi un appello alla cittadinanza: partecipare attivamente al percorso di rinascita di Teodora, per offrirle finalmente una casa e una vita dignitosa, fatta di affetto e libertà di movimento.

Sul futuro di Teodora interviene anche la consigliera comunale Stefania Loi (Fratelli d’Italia): «Apprezzo l’attenzione dell’assessora Giua Marassi sul benessere di Teodora, ma non posso condividere la scelta di relegarla in un box del canile. La strada giusta è riportarla al Parco di Monte Urpinu, nel suo habitat naturale, con adeguate misure di sicurezza e di cura quotidiana».

Per Loi «Dire che il canile rappresenti un contesto migliore significa ignorare i principi basilari sul benessere animale. Un box riduce stimoli, libertà e relazioni. Monte Urpinu, al contrario, con un recinto sicuro, passeggiate quotidiane e il coinvolgimento dell’impresa incaricata (che già è pagata anche per garantire il benessere di Teodora), può offrire condizioni di vita più sane e rispettose delle sue esigenze etologiche».

La consigliera rilancia quindi l’idea di un’adozione comunitaria: «Teodora ha già una famiglia allargata che si prende cura di lei: cittadini, operatori e volontari. L’Amministrazione dovrebbe riconoscere formalmente questo legame e valorizzarlo, invece di spezzarlo. Continuerò a battermi affinché venga riportata nel suo Parco, tra le persone che l’hanno vista crescere e che non vedono l’ora di riaccoglierla».

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