Lo scontro sul nuovo stadio si accende in Consiglio comunale a Cagliari su una delibera che sblocca definitivamente i lavori sulle fogne di Sant'Elia. Ad accenderlo è Roberto Mura, consigliere di Alleanza Sardegna. «La nuova proposta di accordo di programma Regione-Comune sul trasferimento delle risorse», i famosi 50 milioni di euro, «che integra e modifica quello sottoscritto il 20 dicembre dell'anno scorso contiene delle novità sulle quali sarebbe opportuno vederci chiaro perché adesso si rischia un ulteriore allungamento dei tempi». Apriti cielo. Risponde il sindaco Massimo Zedda. «La precedente amministrazione aveva approvato una variante urbanistica», il famoso progetto guida per lo sviluppo di Sant'Elia, per intendersi, «che con quelle volumetrie accanto allo stadio avrebbe bloccato il progetto. Ora va rivista».

Per capire che cosa sia accaduto, bisogna riavvolgere il nastro all'ora di pranzo di ieri quando nelle chat dei consiglieri comunali girava la proposta di nuovo accordo di programma che conferma la volontà della Regione di girare al Comune (e da questo al Cagliari calcio) i famosi 50 milioni di euro di contributo pubblico per la realizzazione del nuovo impianto, ma prevede alcune integrazioni. Una, in particolare, ha acceso (involontariamente) lo scontro. Quella che prevede la rivisitazione delle cubature attorno all'impianto. E che prevede, in pratica, spariscano le volumetrie di cui parlava la precedente amministrazione per realizzare, più o meno tra curva Sud e distinti, uffici e servizi alle persone (anche un museo delle scienze, ma era una idea), facendo invece nascere aree verdi e parcheggi.

Ulteriori dettagli e approfondimenti nell’articolo di Mauro Madeddu sul quotidiano in edicola e sull’app

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