Anche la scuola sarda si mobilita al fianco della docente di Palermo sospesa per il lavoro realizzato dai suoi alunni dove si sottolineano le analogie tra le leggi razziali promulgate da Mussolini e il decreto sicurezza del ministro dell'Interno Salvini.

A Cagliari, Cobas, Unicobas e Anief organizzano una manifestazione di protesta contro quello che definiscono "un tentativo di mettere il bavagalio ai professori", dicono. "Sospendeteci tutti, a questo punto", dice Bianca Locci, del Comitato Valigie 10 agosto. "Quello che è accaduto in Sicilia sarebbe potuto capitare in Sardegna, perché anche noi, nel pieno rispetto della libertà di insegnamento, consentiamo agli studenti di esprimere le proprie opinioni e incentiviamo il pensiero libero e critico".

I professori sardi dicono di essere "preoccupati per il clima di intimidazione che incombe sulla scuola pubblica e sulla libertà di insegnamento tutelata dalla Costituzione".

Le iniziative di solidarietà si moltiplicano. Oggi pomeriggio, in una scuola di Mogoro, il consiglio di classe ha approvato una mozione con cui chiedono al ministro Bussetti la revoca del provvedimento disciplinare della docente di Palermo. La stessa mozione gira per tante scuole in tutta l'Isola.
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