Questa mattina, per lunedì, vertici di Asl 8 e Brotzu convocati dall’assessore regionale alla Sanità, Carlo Doria,  perché «certe situazioni non possono essere tollerate». E ieri sera le dimissioni, irrevocabili, del primario di Anestesia e Rianimazione del Santissima Trinità (e del Microcitemico), Leonardo Bianciardi. 

La bomba è esplosa. Il detonatore è stato la denuncia di Francesca Ziccheddu, presidente dell’Asgop (associazione dei bambini di Oncoematologia pediatrica): «Ci sono bambini, pazienti del Microcitemico, che da mesi aspettano che venga rimosso il catetere venoso utilizzato per la somministrazione delle cure», ha detto, «succede perché servono i rianimatori, che arrivano dal Brotzu anche se l’ospedale è in capo alla Asl. E sono pochi, spesso costretti ad affrontare emergenze». Così le rimozioni non urgenti slittano e i piccoli hanno a che fare con un calvario che gli impedisce di provare a condurre una vita (per quanto possibile) normale: niente mare, né docce in libertà, con un alto pericolo di infezioni. 

Nelle scorse settimane gli anestesisti del Santissima Trinità si erano rifiutati di lavorare sui bambini: senza specializzazione, hanno detto, non corriamo il rischio. I vertici della Asl allora hanno puntato l’indice sul primario Bianciardi, contro il quale è stato avviato anche un procedimento disciplinare. L’escalation di tensioni (c’è anche un esposto in Procura) l’ha portato alle dimissioni presentate ieri sera: anche se i vertici aziendali sostengono che non ci sia niente di ufficiale, sono definitive e convinte. Nei confronti di Bianciardi arriva la solidarietà delle associazioni dei genitori. 

Intanto il caso Microcitemico, e le pene patite dai bambini, piombano sul tavolo dell’assessore alla Sanità, che ha convocato tutti: «Al tavolo, in programma in assessorato lunedì alle 13, parteciperanno i vertici dell'Asl 8 e dell'Arnas Brotzu, i direttori delle strutture complesse di anestesia delle due aziende e il direttore della struttura complessa di Oncoematologia pediatrica del Microcitemico», si legge in una nota della Regione. 

Una riunione urgente, spiega Doria, «per capire dove si sia inceppato il meccanismo e individuare e circoscrivere i profili di responsabilità. Ribadisco ancora una volta: non è importante quale targa sia esposta fuori dall'ospedale, ovvero che il Microcitemico sia in capo all'Asl 8 o all'Arnas Brotzu, l'unico aspetto che conta, in una sanità che è “sistema” ed è “regionale”, sono le cure». 

Ciò che il sistema sanitario deve garantire, prosegue l’assessore, «sono l'adeguatezza e la sicurezza delle cure. Evenienze di questo tipo devono essere previste sempre e comunque. Ciò che non può essere tollerato sono situazioni come quella lamentata in questo caso. L'incontro di lunedì servirà a fare chiarezza anche su questi aspetti». 

© Riproduzione riservata