L’Aou di Cagliari ha sequenziato 12 casi di Omicron 2. I primi due sono stati sequenziati dagli specialisti lo scorso 7 marzo, poi si è andato subito al raddoppio, subito altri casi fino all’ultimo screening che ne ha individuati otto.

La nuova variante del coronavirus, dunque, “è già qui”, sentenzia il direttore sanitario dell’Aou Ferdinando Coghe: “In Sardegna siamo stati i primi a individuare Omicron 2, e questo non è un primato incoragiante”. 

La mutazione, spiega Coghe, “è molto più forte sotto il profilo virologico di Omicron 1, si solito la nuova variante è più veloce della precedente e la sostituisce. Lo abbiamo riscontrato nei casi precedenti e lo constatiamo dai numeri che vanno rapidamente al raddoppio e dalla crescita anche a livello nazionale”.

Più contagiosa, ma meno letale? "Si è diffusa questa notizia - continua il direttore sanitario - ma, pur ammettendo che possa essere leggermente meno forte, la differenza è legata non alla maggiore o minore forza della variante, ma al fatto che ora l'85% degli italiani è vaccinato. In generale nella maggior parte dei casi i decessi riguardano persone non vaccinate o che abbiano effettuato un ciclo incompleto”.

Fondamentale vaccinarsi dunque, osserva Coghe. E vietato abbassare la guardia e la mascherina: “Bisogna continuare a stare attenti, sbaglia di grosso chi dice che la pandemia è finita o sta finendo. Mantenere le mascherine negli ambienti chiusi e continuare a comportarsi in modo adeguato per combattere la diffusione del virus”.

(Unioneonline/L)

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