Corteo questa mattina per le vie di Cagliari – dal Comando militare di via Torino al porto - con protesta-sciopero di sindacati di base, movimenti antimilitaristi, pensionati e scuola contro l'utilizzo delle armi e le esercitazioni in Sardegna.

“Mentre cresce l'allerta per la guerra esplosa in Ucraina, la Sardegna – è la denuncia dei Cobas - è stata utilizzata militarmente con l'esercitazione Mare Aperto, che quest'anno ha imposto modalità molto più debordanti rispetto al passato. I confini già vergognosamente vasti dei poligoni a fuoco situati sulla terra sarda vengono travalicati dalle operazioni militari sino a sacrificare per tutto il mese di maggio ben 17 località sulla nostra costa meridionale: un'esercitazione che non solo priva la popolazione della fruizione del proprio territorio, non solo sacrifica l'economia dell'Isola e aggrava l'inquinamento militare, ma espone la Sardegna a un ruolo di prima importanza come base Nato in esercitazioni collegate alla guerra in Ucraina".

Stessa protesta “contro l’occupazione militare da parte della Nato”, contro “l'economia di guerra e il governo della guerra, l'invio delle armi in Ucraina, l'aumento delle spese militari” anche per l’Usb.

Il corteo ha attraversato viale Regina Margherita, via Roma per sciogliersi davanti al porto di Cagliari. Lo sciopero è stato indetto a livello nazionale e coinvolge tutti i lavoratori dipendenti privati e pubblici con manifestazioni anche a Milano, Torino, Bologna, Genova, Firenze, Roma, Napoli, Palermo.

(Unioneonline/s.s.)

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