Prevenzione e contrasto di vandalismo e violenze (definiti “comportamenti antisociali”) ma anche ricerca di un equilibrio tra i diritti dei residenti del centro storico e quelli dei titolari di bar, ristoranti e locali della zona. 

Questi gli obiettivi del  “Gruppo di Monitoraggio sugli aspetti negativi della cosiddetta movida”: un tavolo interistituzionale costituito con un decreto del Prefetto di Cagliari Giuseppe De Matteis. 

Del neonato organismo fanno parte, oltre alla Prefettura, il Comune, le forze di polizia, Confesercenti, Fipe Confcommercio, la Vicarìa Cattedrale  Centro Storico di Cagliari, il comitato “Stampace”, l’associazione “Vivere a Villanova”, il comitato “Casteddu de Susu”, l’associazione “Apriamo le finestre alla Marina”, il Comitato “Rumore no grazie”, il “Centro Commerciale Naturale Marina”, il “Centro Commerciale Naturale Corso Vittorio Emanuele II”  e un comitato spontaneo di residenti in alcune vie del centro storico.

Il “Gruppo” si riunirà ogni 15 giorni, di martedì. E tutte le segnalazioni saranno riversate nell’ordine del giorno del vertice del comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza che si terrà il venerdì successivo. 

Non solo: il nuovo soggetto, si legge in una nota di piazza Palazzo, “ha il compito di promuovere ogni utile azione mediante il coinvolgimento dei vari soggetti in qualche modo interessati al fenomeno, ognuno per il proprio ambito di competenza, ponendo in essere pratiche concordate di contrasto e contenimento di comportamenti pregiudizievoli per la quiete pubblica ed il decoro urbano, per migliorare le condizioni di vivibilità dei quartieri interessati dal fenomeno, nonché la coesione civile e sociale cittadina, promuovendo, altresì, iniziative mirate ad avvicinare i giovani per suggerire loro corretti stili di vita e un consapevole e sano divertimento, nell'interesse sia della loro salute che della comunità in cui vivono”. 

Un programma di lavori aperto, quello del Gruppo di monitoraggio. Che a “cadenza periodica verificherà lo stato di attuazione degli impegni assunti e la relativa applicazione, tenendo conto anche delle analisi, delle valutazioni e dei suggerimenti che potranno essere forniti da parte di altri soggetti istituzionali e rappresentanti di enti o associazioni”, che potrebbero anche essere chiamati a partecipare alle riunioni. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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