Fare tesoro di quanto è accaduto a Punta Molentis, e pensare a un piano straordinario di protezione civile per intervenire a Tuerredda e nelle altre spiagge della costa in caso di emergenze.

Il giorno dopo il terribile incendio che ha devastato l’area attorno a una delle spiagge più belle di Villasimius, a Teulada ci si interroga su come si possano difendere gli arenili della costa in caso di un attacco incendiario come quello che ha devastato Punta Molentis.

Il sindaco, Angelo Milia, spiega come, in condizioni analoghe a quelle del rogo divampato domenica nella spiaggia di Villasimius, allo stato attuale non ci siano strumenti a disposizione: «Con un incendio come quello che abbiamo visto, sospinto dal forte vento verso il mare, c’è poco da fare. Alla maggior parte delle spiagge della nostra costa, Tuerredda su tutte, si accede attraverso un’unica strada, ma in realtà poco cambierebbe se fossero anche due, il problema è che ci si arriva comunque attraversando ampie zone di macchia mediterranea, completamente secca durante il periodo estivo, e quindi facilmente infiammabile. Per evitare il sovraffollamento di Tuerredda, e di conseguenza ridurre anche i problemi di gestione del flusso dei bagnanti in caso di incendi, abbiamo istituito il numero chiuso, ma non può essere la soluzione a tutti i problemi». Angelo Milia spiega come occorra sedersi a un tavolo con le altre istituzioni per predisporre un piano di intervento che consenta di affrontare emergenze come quella di Punta Molentis: «Occorre un piano di protezione civile che tenga conto delle caratteristiche delle nostre spiagge, quanto è accaduto a Villasimius è davvero preoccupante, quelle scene terribili devono però spingerci a farci trovare pronti qualora capitasse anche da noi. Fasce parafuoco a ridosso degli arenili, un piano di evacuazione in grado da consentire a tutti i bagnanti di mettersi immediatamente al riparo: per garantire la massima sicurezza nelle nostre spiagge, nulla può più essere lasciato al caso». 

© Riproduzione riservata