Alcol, droghe (leggere), risse. E chiasso, fino a tarda notte. “Cosiddetta movida” la definisce il prefetto di Cagliari, Giuseppe De Matteis. Che dopo denunce e arresti per violenze e  una pioggia di esposti e segnalazioni da parte dei residenti dei quartieri del centro storico, ora riuniti in comitati sempre più agguerriti, ha deciso di costituire un “Gruppo di monitoraggio” sugli aspetti negativi del fenomeno.

La prima riunione è fissata per la settimana prossima. Intanto viene annunciato che «accanto alla strategia classica del contenimento del divertimento notturno», ossia il ricorso alle forze dell’ordine, «è emersa la necessità di predisporre innovative strategie e soluzioni efficaci in tema di gestione notturna degli scenari di svago giovanile». 

Per questo intorno al tavolo in piazza Palazzo non ci saranno solo i rappresentanti delle forze di polizia (Questura, carabinieri, guardia di Finanza e Municipale), ma anche i rappresentanti delle associazioni di categoria (Confesercenti, Fipe Confcommercio, vertici dei centri commerciali naturali). Faranno parte del nuovo organismo anche i rappresentanti dei comitati: «Ci presenteremo come coordinamento, uniti», annuncia Enrico Marras, che guida il gruppo Rumore No Grazie della Marina. Perché i residenti sostengono di avere tutti lo steso problema, anche in Castello, a Stampace e a Villanova. 

«Alcuni comportamenti», sottolinea il prefetto nel decreto che istituisce il gruppo di monitoraggio, «stanno assumendo diverse e talvolta preoccupanti connotazioni, anche per la sempre maggiore diffusione di sostanze illegali e alcoliche, spesso acquistate al di fuori dei quartieri interessati».

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