Gli abbattimenti dei suini uno dietro l'altro non bastano ancora per uscire dal fermo esportazioni, e la delusione degli allevatori è palpabile. Nel Supramonte di Urzulei, la visita del commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis, non ha lasciato spazio a speranze a breve termine. Serve ancora tempo e circa ottocento abbattimenti per dire che si è pronti a riaprire alle esportazioni.

Il commissario dell'Unione Europea ha visitato un allevamento del Supramonte, vietato alle telecamere, gli allevatori hanno scelto il silenzio. Chi si è messo in regola era convinto che la legalità potesse sconfiggere la peste suina e di fronte a nuovi rinvii non può più aspettare.

"Non parlate di embargo, qui non c'è nessun embargo ci sono solo delle restrizioni che servono ad arrivare all'eradicazione della peste suina - detto Andriukaitis - pronunciando parole d'incoraggiamento - è fondamentale dare un sostegno economico a questi allevatori per incentivarli a rimanere nella legalità". Detentrice di una vergogna tutta nostra, ricaduta su prodotti di qualità ma confinati nell'Isola. Per l'emergenza peste suina africana, la controtendenza non potrà iniziare prima di un altro anno nonostante proprio a Urzulei, paese virtuoso siano state applicate in pieno le regole del piano di eradicazione. "La Sardegna potrà diventare una regione modello noi potremo sviluppare dei progetti pilota per aiutare gli allevatori a lanciare delle nuove attività e valorizzare i loro prodotti".
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