I pastori sardi si sentono presi in giro, e sono pronti a ripartire con una nuova, imponente, manifestazione.

Già la soluzione trovata non andava proprio a genio, poi sono arrivati gli avvisi di garanzia con 14 obblighi di dimora. La goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Il Movimento Pastori Sardi, con uno dei suoi leader storici Felice Floris, fa sapere di essere nuovamente sul piede di guerra.

"In questi giorni - si legge nel comunicato pubblicato sulla pagina Facebook - si sta procedendo alla notifica di atti giudiziari da parte della Procura della Repubblica nei confronti di persone ree di aver manifestato il proprio disagio sociale nei confronti di una politica assente, di una burocrazia al limite della legalità e di un sistema produttivo che schiaccia i pastori imponendo prezzi stracciati sia per il valore del latte che per il valore degli agnelli".

Ripercorre quanto accaduto a febbraio, Mps, quando i pastori, "stanchi di questa situazione, in maniera spontanea hanno iniziato a ribellarsi buttando per terra il frutto del loro duro lavoro".

Ricorda la solidarietà dei sardi, ma anche "dei pastori toscani, laziali e siciliani", le "innumerevoli" dimostrazioni di simpatia e solidarietà. Lo sciopero delle scuole, le manifestazioni di piazza, le chiusure delle attività commerciali e le lenzuola bianche sui balconi delle case. E l'enorme impatto mediatico che ha avuto la protesta, anche a livello nazionale.

E in tutto ciò la politica cosa ha fatto? "Ha cavalcato la questione, non in maniera scientifica e cercando soluzioni al problema, ma solo all'interno di una visione elettorale".

Si sentono sfruttati da una politica che ha incassato il tornaconto elettorale e oggi "attraverso la magistratura presenta il conto contro persone la cui unica colpa è quella di essere pastori".

"Oggi - è l'affondo - i destinatari di quelle notifiche giudiziarie non dovevano essere i pastori, ma tutti quelli che in cambio di qualche voto hanno determinato tutto ciò".

Di qui l'appello a tornare in piazza. "Siamo pronti a ricominciare. Tutti i comitati del Mps sono mobilitati alla convocazione delle assemblee per lanciare una nuova grande mobilitazione che ricorderà le giuste responsabilità alla politica regionale e nazionale".

E ovviamente, "piena solidarietà ai pastori destinatari delle denunce".

(Unioneonline/L)
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