La "controriforma" - così l'hanno ribattezzata - non piace ai medici del Businco e del Microcitemico che oggi si sono riuniti in assemblea sindacale per esprimere il loro no all'annessione dei due ospedali nell'Azienda universitaria ad appena tre anni dall'accorpamento al Brotzu digerito con enorme fatica.

Più di un'ipotesi che la nuova Giunta regionale di centrodestra sta perseguendo con lo scopo di garantire alla facoltà di Medicina dell'Università circa 300 posti letto necessari per ottenere l'accreditamento.

Un'esigenza che secondo i camici bianchi dei due ospedali, eccellenze della sanità sarda, si potrebbe soddisfare senza traumi grazie alle convenzioni con l'Ateneo senza toccare l'attuale organizzazione.

Presenti tutte le sigle - da Cgil, Cisl e Uil a Cimo, Anaao Assomed, sindacati degli anestesisti e dei primari, compresi i rappresentanti dei lavoratori del comparto e degli infermieri -: il dibattito nella sala conferenza dell'Oncologico è andato avanti per due ore.
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