I genitori non hanno presentato il certificato con le vaccinazioni del figlio: regolare dunque l'esclusione del bambino dalla scuola materna di via Castiglione.

Lo hanno stabilito, in sede cautelare ma con una decisione che lascia pochissimi margini per il giudizio di merito, i giudici del Tar Sardegna rigettando l'istanza che puntava a congelare gli effetti del provvedimento preso a settembre dal dirigente scolastico che aveva impedito al piccolo di iniziare le lezioni.

"Le misure previste dal decreto legge", si legge nell'ordinanza depositata ieri sera, "sono semplicemente tese a tutelare la salute individuale e collettiva e appaiono manifestamente infondati i dubbi di costituzionalità esposti dal ricorrente".

Il collegio della prima sezione del Tribunale amministrativo cagliaritano non ha avuto dubbi nel bocciare l'istanza cautelare presentata dalla mamma del bambino, difesa dall'avvocato Giovanni Ledda.

Al Tar era stato chiesto di sospendere (per poi annullarlo definitivamente) il provvedimento firmato dal dirigente scolastico lo scorso 20 settembre.

Non avendo ricevuto tutti i documenti richiesti sulle vaccinazioni effettuate dal piccolo, il preside aveva comunicato ai genitori che il figlio "veniva escluso dall'accesso ai servizi educativi dell'Istituto in quanto ritenuto non in regola con gli adempimenti imposti".

Gli adempimenti pretesi dalla scuola sono quelli sulle vaccinazioni obbligatorie, regolate da un decreto legge di giugno convertito poi in legge lo scorso luglio.

Dalla nascita sino ai sedici anni - prevede la nuova norma - devono essere effettuati i vaccini contro poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse, influenza di tipo B, morbillo, rosolia, parotite e varicella.

Il rispetto degli obblighi e del calendario delle vaccinazioni è così diventato un requisito fondamentale per l'ammissione all'asilo nido e alle scuole dell'infanzia.

"A un primo esame, tipico della fase cautelare", si legge nell'ordinanza firmata ieri dal presidente del Tar, Carlo Lucrezio Monticelli, affiancato dai giudici Antonio Plaisant e Gianluca Rovelli, "non sussistono i presupposti per la concessione della misura invocata".

Il genitore "non ha presentato entro i termini previsti la documentazione prescritta e tale non può essere considerata una mera richiesta di appuntamento alla Asl".

La valutazione effettuata dal dirigente scolastico "appare del tutto condivisibile".

Insomma, senza il certificato che conferma i vaccini effettuati i bambini non possono essere ammessi né all'asilo né alla materna così da tutelare sia il bambino sia il resto della classe.

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