Un brindisi che ha il sapore della terra e profuma di futuro. Coldiretti Cagliari e Fipe Confcommercio Sud Sardegna lanciano un’alleanza inedita e ambiziosa per portare i prodotti locali, autentici e a chilometro zero, direttamente sulle tavole dei ristoranti. Il primo passo? Una birra tutta sarda, la “Bionda Sarda”, protagonista del debutto ufficiale di questo nuovo patto tra chi coltiva e chi cucina.

Il progetto parte da un’idea semplice: riavvicinare agricoltura e ristorazione in un percorso virtuoso che valorizzi l’intera filiera sarda, dall’orzo alla birra, dal campo al bicchiere. A ospitare l’evento di lancio, uno dei ristoranti storici del capoluogo, la Grotta Marcello, dove la “Bionda Sarda” – prodotta dal Birrificio 4 Mori di Guspini – è stata servita in abbinamento a un menù pensato per esaltarne le qualità, in una serata che ha unito sapore, territorio e visione.

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«Quella di oggi è una giornata simbolica e concreta – ha dichiarato Giorgio Demurtas, presidente di Coldiretti Cagliari – perché racconta cosa possiamo fare se uniamo le forze. La Bionda Sarda è solo l’inizio: vogliamo riportare in vita la cerealicoltura, salvare i terreni abbandonati e offrire un prodotto 100% sardo ai nostri ristoranti».

Una birra che nasce da orzo coltivato in Sardegna, trasformato in malto e lavorato interamente nell’Isola: è questo il simbolo scelto per inaugurare un progetto che punta lontano. L’obiettivo? Estendere l’iniziativa a tutte le eccellenze agricole della regione, portando nei menù non solo gusto, ma anche identità e sostenibilità.

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«È un patto etico prima ancora che economico – ha sottolineato Emanuele Frongia, presidente Fipe Sud Sardegna – perché dietro ogni prodotto locale c’è una storia, un lavoro, una comunità. Ristorare non significa solo servire piatti, ma raccontare un territorio. E noi vogliamo farlo insieme agli agricoltori».

La Sardegna deve dunque raccontarsi attraverso i suoi sapori, riscoprendo il valore delle produzioni primarie e rifiutando la logica dell’omologazione alimentare.

In un periodo in cui il turismo è alla ricerca di autenticità, un piatto preparato con ingredienti locali può diventare una vera esperienza culturale.

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«La birra è solo l’inizio – ha aggiunto Giuseppe Casu, direttore di Coldiretti Cagliari – ma il nostro sogno è vedere i formaggi, i salumi, le verdure, le carni e il pane della nostra terra presenti stabilmente nei menù dei ristoranti isolani».

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