Oltre quattro ore di faccia a faccia col pubblico ministero per ribadire i dubbi e le «contraddizioni» sulle cause della morte del marito. Catherine Soldini, 48 anni, vedova di Richard Carrichon, 46, ingegnere collaudatore degli elicotteri "Superpuma" trovato morto il 28 novembre 2019 in un hotel di Cagliari, è sbarcata in città martedì e ieri si è presentata in Procura come testimone nell'inchiesta aperta per morte come conseguenza di altro reato: l'uomo, che assieme ad altri connazionali stava trasferendo due velivoli "Caracal" in Kuwait in seguito a un accordo internazionale da un miliardo di euro tra il Paese mediorientale e la Francia, potrebbe essersi tolto la vita (tesi ritenuta più probabile dagli inquirenti) ma diversi aspetti non chiari lasciano aperta la possibilità che dietro si nasconda qualcosa di diverso.

La donna, accompagnata dai suoi avvocati Giovanni Domenico Melis e Rafaele Cocco, ha illustrato le perplessità e fatto emergere alcuni dettagli che potrebbero rivelarsi di interesse. Intanto oltralpe hanno deciso di riesumare il cadavere ed eseguire l'autopsia. La vittima sulle braccia e sui polsi aveva ferite da arma da taglio, sul collo ecchimosi ritenute compatibili con un tentativo di strangolamento.

Sul letto erano stati trovati medicinali quali tachipirina e aspirina, poi era emerso che un cliente intorno alle 20 aveva protestato per il fracasso proveniente dalla camera di Carrichon. Un cameriere era andato a bussare e qualcuno aveva socchiuso la porta rispondendo "muy bien" alla domanda se tutto andasse bene. Il dipendente non aveva visto chi aveva pronunciato la frase, e il pilota francese (assicura la vedova) non parlava spagnolo.

Andrea Manunza
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