Manuela Murgia, la 16enne morta a Cagliari nel 1995: il caso non verrà riaperto
Rigettata l'istanza presentata dai familiari, che non hanno mai creduto alla tesi del suicidioNon sarà riaperto il caso di Manuela Murgia, la 16enne che nel 1995 è stata trovata senza vita nel canyon di Tuvixeddu, a Cagliari. Una morte che all’epoca era stata classificata come suicidio, ma i familiari non hanno mai creduto a questa tesi, sostenendo invece quella dell’omicidio, e avevano chiesto la riapertura della vicenda alla luce di nuove prove.
Ad assisterli, lo studio legale di Bachisio Mele e dell’avvocata Giulia Lai.
Ma oggi è arrivata la doccia fredda: l’istanza è stata rigettata. La decisione è del pm Guido Pani.
«Stiamo valutando le strade da intraprendere - ha detto l'avvocata Lai -, comunque proseguiremo nel chiedere la riapertura delle indagini».
Amareggiati il fratello Gioele e le sorelle Elisabetta e Anna, che hanno affidato a un lungo post su Facebook il loro sfogo. «Non a tutti i più deboli è concesso avere giustizia - scrive il fratello di Manuela Murgia - esistono morti e morti. Quando sei fortunata, trovi persone che dedicano il loro tempo a darti giustizia e non si fermano davanti a nulla. Ma quando sei sfortunata allora cadi in mani sbagliate, in mani di chi non ha interesse nell'assicurato dei mostri alla giustizia». E ancora: «Questo è il caso di Manuela Murgia che, a soli 16 anni, viene brutalmente assassinata e lasciata in un limbo eterno di ingiustizia».
«Questa mattina Manuela è stata assassinata per la seconda volta – conclude il fratello – chi dovrebbe garantirle giustizia da quasi ventinove anni ha deciso di rigettare l’istanza di riapertura, nonostante le nuove prove fornite. Perché tutto ciò? Cosa si vuole coprire? Gli errori di 29 anni fa? Oppure cosa più terrificante, si vuole coprire qualcuno. E se così fosse, chi si vuole coprire? Manu, noi non smetteremo mai di lottare per te, meriti giustizia e pace».
(Unioneonline)