Manuela Murgia, il mistero dei soldi nascosti nel lampadario e dell’auto blu
La sedicenne era coinvolta in qualcosa di più grande di lei, era costretta a custodire quel denaro? Chi era l’autore di quelle telefonate che la facevano piangere?Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Perché Manuela Murgia aveva nascosto dei soldi, quasi 100 mila lire in banconote da mille e 10mila lire, nel lampadario senza mai spiegare alla madre, che li aveva ritrovati due settimane prima della tragedia, come li avesse ottenuti? E ancora perché, prima di uscire l’ultima volta, ha preso altri soldi che conservava in camera sua?
Spuntano nuovi elementi sul caso della sedicenne trovata morta nel canyon di Tuvixeddu il 5 febbraio del 1995: elementi che fanno pensare a un suo involontario coinvolgimento in qualcosa di più grande di lei, legato a quei soldi ritrovati nel lampadario. Manuela aveva conosciuto delle persone che le avevano cambiato l’umore, hanno ribadito più volte i familiari. Quei soldi venivano custoditi dalla sedicenne per conto di qualcuno, magari sotto continue minacce? Li avrebbe dovuti restituire?
Sono alcune delle domande cui gli investigatori cercano di dare una risposta, assieme alle misteriose telefonate che riceveva a casa e che la facevano piangere, all'auto blu su cui è salita il giorno della scomparsa, alla minestra mangiata quello stesso giorno, in cui prima di uscire si era stranamente messa rossetto e profumo.
Una serie di domande che aprono diversi scenari. E che potrebbero coinvolgere altre persone, oltre all’unico attuale indagato, Enrico Astero, ex fidanzato della ragazza.
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