"A Cagliari ancora oggi entrano ogni giorno 57mila macchine, la metà di quante ne contavamo in ingresso prima delle ordinanze, ma sempre troppe. Anche per questo motivo ho voluto fare una campagna con messaggi forti, duri, che volevano essere un cazzotto nello stomaco, perché ho informazioni che mi spingono a insistere sulla necessità di abbandonare certi comportamenti".

Il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, con un intervento su Facebook torna sulla polemica per i manifesti choc apparsi nelle principali vie del capoluogo.

Tre i messaggi "forti" - "Quando hanno intubato mio padre ho ripensato a quella passeggiata che dovevo evitare". "Quando hanno portato mia madre in ospedale, ho capito che dovevo rinunciare alla corsa". "Quando mio figlio è stato contagiato, ho capito che dovevo rinunciare a quella spesa inutile" - che hanno scatenato le proteste delle opposizioni ma anche di tanti cittadini sui social.

Truzzu ha affermato che, dalle informazioni che riceve quotidianamente, ci sono ancora troppe persone che escono più volte al giorno per fare la spesa o andare in farmacia, cosi come la domenica per andare a pranzo dai genitori.

"I numeri, anche in Sardegna, sono preoccupanti e c'è chi continua a sottovalutare la situazione", spiega il sindaco. "Mi spiace se ho urtato la sensibilità di qualcuno, non volevo certamente criminalizzare i cagliaritani. Penso che occorra ancora fare tanto e per questo invito tutti a mettere da parte le polemiche, nell'interesse generale".

A breve, ha annunciato il sindaco, partirà una iniziativa che coinvolgerà i tutti i cittadini e per la quale chiede fin da ora la collaborazione delle opposizioni.

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(Unioneonline/v.l.)
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